Vita a sei Zampe

PICCOLE TIGRI IN CASA: IL GATTO E IL COMPORTAMENTO PREDATORIO

Il nostro piccolo felino ha in sé un istinto predatorio che necessita di sfogare attraverso il gioco e una vita domestica attiva. Impariamo, dunque, a riconoscerne i comportamenti per stimolare in lui divertimento e gratificazione.

Milioni di famiglie in Italia condividono le loro case, le giornate, la vita con uno o più gatti. Animali affascinanti, a volte incompresi a causa di false e infondate credenze, spesso costretti a vivere vite monotone in monotoni appartamenti, tristi per loro che sono così pieni di energie e curiosità. Il gatto, infatti, è indubbiamente un animale domestico, che ha conservato tuttavia la sua natura “selvaggia” malgrado la selezione operata dall’uomo, portandosela dietro anche nella sua vita in casa.

 

Qual è la natura del gatto?

Questo felino si è avvicinato alla nostra specie migliaia di anni fa perché, essendo una potenziale preda per altri animali, probabilmente ha individuato nei nostri accampamenti dei luoghi rassicuranti, al riparo dai pericoli. Allo stesso tempo, però, il gatto era - ed è - anche un predatore che può aver scoperto, avvicinandosi all’essere umano, che le fonti alimentari erano più facilmente reperibili attorno a lui, trovando così un’ulteriore motivazione per decidere di accasarsi accanto a noi.

 

Da preda...

L’essere preda e predatore caratterizza il comportamento del gatto in ogni suo aspetto. Essere una preda vuol dire vivere con attenzione rispetto alle interazioni con altre specie, mantenere alta la guardia (sempre), avere sviluppato e affinato un apparato percettivo all’altezza di un sistema di sicurezza, per poter sentire anche il minimo fruscio, distinguere bene gli odori, vedere con chiarezza chi si avvicina.

 

...a predatore

Questi strumenti sono vitali per la sopravvivenza dai predatori, ma anche per mettere qualcosa nello stomaco a fine giornata attraverso l’attività predatoria che nel gatto comincia sin da piccolissimo, sotto forma di gioco e grazie agli insegnamenti della mamma. Il comportamento predatorio, quindi, nasce come gioco e nella vita adulta domestica viene mantenuto come tale, indipendente dall’alimentazione, come fonte di grandissimo divertimento e gratificazione.

Cacciare per divertirsi

La natura predatoria, insomma, ruggisce nel cuore felino anche quando la pancia è piena, perché per un gatto nulla è più gratificante dell’individuare qualcosa da catturare, verso cui concentrare ogni energia del proprio corpo. Tutte le mattine il nostro amico peloso si stiracchia e si mette al lavoro, dopo un adeguato spuntino, per trovare qualcosa in movimento, posizionarsi in agguato pronto a balzare, saltargli sopra e afferrarlo sfoderando le sue armi, le unghie e i denti.

Se la caccia si fa "seria"

Non c’è nulla di più appagante per un gatto del potersi esercitare a far diventare le proprie mani un perfetto strumento di precisione, usato minuziosamente per stanare, agganciare e tirare fuori. C’è poi la caccia grossa, quella che mette in moto tutto il corpo: meno raffinata e più movimentata, sfrutta l’agilità e la velocità ancor più della concentrazione. La caccia grossa si riconosce perché prevede in pochi secondi agguato, rincorsa e cattura, tutto in un attimo.

 

Un cacciatore in casa: ops!

A volte i gatti di famiglia fanno cose apparentemente bizzarre: ci rincorrono, balzano fuori all’improvviso impennandosi a braccia aperte, ci agguantano le caviglie mordendole e trattenendole ad artigli sfoderati. Altre volte ci può accadere di vederli saltare in verticale sulle pareti tentando di acciuffare un insetto, arrampicarsi a tutta velocità sulle tende, zampettare su un soprammobile fintanto che non sarà rotolato a terra, diventando una preda da inseguire. Non sono impazziti, tranquilli! Stanno comunicando, però, un bisogno importantissimo, quello di poter esprimere la loro g-attitudine, quella di indefessi predatori.

Per non farlo annoiare

Possiamo aiutarlo a esprimere questa sua grande dote salvando tende, caviglie, soprammobili e mani? Certamente sì, pensando a qualche attività in solitaria o condivisa, che da caccia al topo diventi caccia al tesoro. Ecco, allora, alcune idee per arricchire le sue giornate. Sicuramente scatole, scatoloni e scatoline, ben farcite di snack da cercare, trovare, scovare e tirar fuori grazie al finissimo movimento delle mani e degli artigli: ogni mattina qualche novità sarà un forte stimolo ad andare a caccia in giro per la casa!

 

Passatempi da provare

Ma anche corde ben annodate che penzolano dalle sedie, colonne tiragraffi, mensole con antiscivolo o scaffali sui quali arrampicarsi, che gli permetteranno di esercitare la sua grandiosa agilità e daranno sfogo alla ricerca di zone alte dalle quali monitorare insetti che potrebbero aggirarsi per la casa. Giocattoli galleggianti, palline di carta, fiocchi di polistirolo da pescare in una vaschetta saranno, infine, una buona variazione sul tema: da caccia a pesca.

Se esprime un disagio

Attenzione, però, a un aspetto fondamentale: se il gatto presentasse spesso comportamenti di aggressione predatoria sui famigliari, sarebbe importante verificare che non abbia qualche disagio come, ad esempio, una gestione inadeguata della sua alimentazione, rivolgendosi a un medico veterinario esperto in comportamento animale.

Nel cuore del piccolo felino domestico, adorabile coccolone nelle serate sul divano, pulsa sempre il desiderio di giocare alla caccia, appagante per lui che ha il corpo e la mente perfettamente configurati per svolgere questa attività in modo impeccabile.

A cura di Maria Chiara Catalani