IL CANE E I BAMBINI
Il legame che s’instaura tra un cane e un bambino porta benefici a entrambi, ma bisogna sempre prestare attenzione affinché non vengano assunti comportamenti sbagliati da cui possano scaturire – da parte dell’animale – reazioni negative.
Il rapporto che nasce tra cane e bambino dà luogo a uno degli eventi più belli e affascinanti che si possano vedere: una sorta di miracolo spontaneo in grado di creare un legame unico che porta gratificazione e benessere a entrambi. Si tratta di un incontro magico, dove ogni cosa assume spontaneamente una perfetta coerenza: tutti e due mostrano un atteggiamento aperto e festoso, un’evidente disponibilità a giocare e a fare movimento, una chiara propensione a esplorare il mondo che li circonda e a stare all’aria aperta

Bisogna sempre stare attenti
Ciò non significa, però, che ogni cosa si disponga nel migliore dei modi solo grazie a questa affinità elettiva: la tendenza a scegliersi e ad andare d‘accordo può essere notevole, ma l’alto livello di coinvolgimento emotivo potrebbe dar luogo a una carica di interattività che rischia di incentivare comportamenti problematici. I bambini, infatti, tendono a eccitare molto i cani, per tutta una serie di motivi: corrono, urlano, emettono strilla acute, li coinvolgono nel gioco, gesticolano e si buttano per terra.

Anche i pet si stressano
Il pet viene così investito da uno ”tsunami stimolativo“ che, da un lato, lo porta a mettere in atto comportamenti impulsivi e, dall’altro, si trasforma in un’enorme fonte di stress: i movimenti del corpo, il gesticolare e l’emettere suoni acuti attivano in lui la motivazione predatoria, che si manifesta attraverso il piacere di rincorrere gli oggetti e di afferrarli con la bocca. È facile, inoltre, che tra bambino e cane si sviluppi una competitività in grado di determinare singole situazioni “a rischio” e di strutturare uno stile di relazione potenzialmente conflittuale: ciò accade con giochi competitivi come il ”tira-molla“, che spesso incoraggiano azioni pericolose come strappare, lacerare, saltare, prendere al volo una sciarpa o una pallina. È fondamentale, dunque, stabilire delle regole precise.
I benefici per il bambino
La presenza in casa di un quattrozampe consente al bambino di vivere avventure che altrimenti non avrebbe modo di fare: il suo patrimonio di conoscenze ne risulterà incredibilmente ampliato. Per esempio il cane sarà la sua ”base sicura“, in grado di aiutarlo nella costruzione del suo profilo affettivo, di mitigare le sue insicurezze, di compensare l‘eventuale mancanza di altri punti di riferimento e persino di sostenerlo nei momenti di difficoltà che caratterizzano le varie fasi della crescita. Occuparsi di un cane lo aiuterà a concentrare l’attenzione verso qualcos’altro da sé, a rafforzare le sue capacità empatiche, ad assumere gradualmente alcune responsabilità, a diventare molto più diligente e organizzato, a esercitarsi in comportamenti di cura e, più in generale, in attività di natura sociale. Il cane, inoltre, lo aiuterà a fantasticare, a inventarsi quei giochi di ruolo e di finzione che sappiamo essere fondamentali nella costruzione della sua identità.
L’importanza dei genitori
Questo tipo di relazione rappresenta, dunque, un importante investimento, capace di ripagare mirabilmente i sacrifici che un genitore deve fare per prendersi cura del bambino e del cane. Già, perché alla fin fine sarà proprio quest’ultimo che dovrà occuparsi del quattrozampe, in quanto non è pensabile affidarne la cura e la gestione a un ragazzo in età preadolescenziale. Pertanto, quando i genitori decidono di adottare un pet, devono essere pienamente consapevoli delle numerose attenzioni necessarie: solo così potranno affrontare questa scelta in modo responsabile.
SIUA e Pet-therapy
Siua, Scuola di Interazione Uomo-Animale fondata dall’etologo Roberto Marchesini, da oltre quindici anni è l’ente formativo leader nel campo delle Attività Assistite dagli Animali. Il corso è pensato per preparare al meglio alla pet-therapy animali e operatori, definendo le principali aree di intervento e individuando le indicazioni a questo tipo di approccio terapeutico. La Carta Modena realizzata da Siua, il primo documento riconosciuto dal Ministero della Salute, definisce i principi e i valori della pet-therapy adottando una metodologia relazionale e quindi rispettosa del benessere e delle caratteristiche degli animali coinvolti e di attenzione nei confronti delle peculiarità del paziente. Il corso prevede formazione in etologia, zooantropologia teorica e applicata, psicologia dell’apprendimento animale, psicologia umana, e counselling. A questo si aggiungono tutte le attività pratiche che potranno essere organizzate anche con il proprio cane e vengono inoltre fornite indicazioni per le attività con altri animali. A fine percorso, chi vuole potrà certificarsi come coppia pet-partner riconosciuta secondo i dettami di Carta Modena.
Questo tipo di relazione ha significativi riflessi sulla costruzione biografica del bambino: ne accresce la consapevolezza, l’autostima, l’autonomia e la capacità di proiettarsi nel futuro.
A cura di Roberto Marchesini