Curiosità

ANIMALI & CONDOMINIO: DIRITTI E DOVERI PER UNA PET CONVIVENZA PERFETTA

Come comportarci con il nostro cane in passeggiata? Vi lasciamo qui di seguito qualche indicazione legale, ma anche consigli pratici su come evitare situazioni di pericolo e vivere serenamente questo momento di svago.

Una nobildonna parigina passa a miglior vita lasciando un’eredità corposa ai propri amati gatti, così il maggiordomo Edgar decide di togliere di mezzo i felini per accaparrarsi il denaro. Per fortuna, come in tutte le favole, “happy end” per gli Aristogatti, che vissero felici, ricchi e contenti. Ma nella vita reale come funziona?

la legge in Italia

In America, come spesso sentiamo in televisione o leggiamo sui giornali, esistono storie simili: persone facoltose decidono di indicare in eredità i propri amatissimi pet. Addirittura, esiste una lista degli animali più ricchi al mondo, “The pet rich list”. Ma in Italia è possibile? La risposta è negativa, perché il nostro Paese ha un ordinamento giuridico differente dal mondo oltreoceano ma, non per questo, l’amato animale non può essere tutelato in caso di passaggio a miglior vita.

Come fare?

Se vogliamo garantire il mantenimento e le cure al nostro amico peloso dobbiamo provvedere alla redazione di un testamento con il quale assicurare che quest’ultimo risulti beneficiario di una parte del patrimonio, nominando una persona fisica o giuridica che si occupi di gestire una determinata somma, allo scopo di tutelare il quattrozampe. Un caso interessante si è verificato anni fa a Pavia: un signore, proprietario di due bellissimi cani, aveva inserito nel suo testamento scritto a mano la volontà di lasciare al vicino di casa una somma monetaria per provvedere alla loro cura e al loro mantenimento, mentre lasciava la casa di proprietà ad alcune associazioni animaliste perché avviassero progetti di cura e assistenza ad animali.

Attenzione al codice civile

Spesso, infatti, le persone adottano questa decisione per aiutare tutti gli animali, soprattutto quelli senza una casa. Attenzione però: è sempre bene prestare attenzione alle decisioni prese perché, senza addentrarci in tecnicismi legali, è necessario tenere presente che il nostro codice civile tutela i cosiddetti “legittimari”, ossia quei familiari ai quali la legge riserva una parte del patrimonio. Questo significa che, a prescindere dalla volontà del testatore, una parte dell’eredità, le cui quote sono indicate nel codice civile, dev’essere riservata agli eredi, ossia il coniuge, i figli e gli ascendenti. Qualora la quota non fosse rispettata, l’avente diritto potrebbe procedere per vie legali, impugnando il testamento.

Un testamento corretto

Quindi, se vogliamo fare in modo che il nostro animale possa godere di sicurezza economica, mantenimento e cura o, comunque, che le nostre volontà testamentarie siano eseguite senza ostacoli, dobbiamo provvedere alla redazione di un testamento in maniera corretta. Il consiglio è quello di rivolgerci a un notaio: anche se la scrittura di un testamento non richiede obbligatoriamente questa figura, infatti, è opportuno affidarci a una persona competente, soprattutto quando gli interessi sono elevati.

Come indicare un'associazione animalista nel testamento?

È possibile indicare nel testamento anche un’associazione protezionistica alla quale devolvere parte del patrimonio, con la finalità che lo stesso sia utilizzato per determinati scopi sociali. Per esempio, sul sito di OIPA Italia (www.oipa.org/italia/testamento/#comefaretestamento) vengono indicate le modalità per poter fare testamento all’associazione, con consigli pratici e un “fac simile” del testamento da redigere.

A cura dell’avvocato Claudia Taccani, responsabile sportello legale OIPA Italia (Organizzazione Internazionale Protezione Animali)