LO SPORTELLO LEGALE - L'ABBAIO E LA LEGGE
Le controversie con il vicinato per l’abbaiare del cane sono piuttosto frequenti. Vediamo come tutelarsi e quando si corre il rischio di ricevere una denuncia o una sanzione. Cosa dice la legge a riguardo?
Il cane ha diritto di abbaiare, fa parte della sua natura, e svolge una funzione di allarme della proprietà. Questo è il succo di un’importante sentenza che ha fatto storia, ma attenzione: ci sono dei limiti e, soprattutto, se il cane abbaia ininterrottamente vuole dirci qualcosa, manifestando un disagio. Non voltiamo le spalle, ma affidiamoci a professionisti seri che ci possano guidare in un percorso di recupero comportamentale.
Cosa prevede la legge se abbaia troppo?
Cosa dice la legge a riguardo? Facciamo una panoramica generale, tenendo conto che dobbiamo sempre garantire il rispetto della convivenza civica, evitando rumori molesti e costanti, anche per scongiurare inutili diatribe con il vicinato. Il disturbo derivante dall’abbaiare di uno o più cani può determinare, secondo il Codice civile, la responsabilità per le cosiddette immissioni (in questo caso sonore) qualora queste superino, come prevede la legge, la “normale tollerabilità”. Attenzione, si è quindi responsabili solo in caso di accertata intensità e costanza del rumore molesto derivante dall’abbaio.
Si può configurare anche un reato?
Con una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha affermato che la condotta omissiva del proprietario di un cane - non adeguatamente controllato, che abbaia e spaventa ripetutamente altre persone, arrecando reiterate molestie - integra il reato di atti persecutori, comunemente conosciuto come “stalking”. L’imputato, omettendo una corretta custodia del proprio cane, cagionerebbe infatti ai vicini, consapevolmente, un grave stato di ansia. Si tratta, ovviamente, di casi estremi ma è bene sapere che, potenzialmente, un abbaio incessante può anche integrare il reato di disturbo alle occupazioni e al riposo delle persone: tuttavia, secondo l’orientamento giurisprudenziale prevalente, non vi è reato qualora sia una singola persona a lamentarsi, ma per disturbare la “quiete pubblica” è necessario che vi sia denuncia da parte di più soggetti.

Comuni e condominio
Ancora, diversi regolamenti comunali prevedono l’applicazione di sanzioni pecuniarie qualora vi siano rumori molesti, soprattutto in orario notturno, solo se accertati dall’autorità competente. Una raccomandazione: niente panico in caso di richiamo scritto da parte dell’amministrazione condominiale, perché né un’azione legale né il sequestro dell’animale sono all’ordine del giorno. Tuttavia, è doveroso evitare qualsiasi disagio a terze persone, così come saper “leggere” il nostro cane.
L’intervento di un professionista
Possiamo concludere, dunque, che il cane ha il diritto di abbaiare purché non sia superata la normale tollerabilità: se il suo abbaio non ci rende automaticamente responsabili per legge, teniamo comunque sempre presente che un quattrozampe che abbaia con frequenza molto probabilmente manifesta un disagio. È, quindi, necessario comprendere la causa affidandoci a un buon educatore cinofilo e/o un veterinario esperto in comportamento, per risolvere il suo disagio e vivere meglio, perché non è mai troppo tardi. Un’ultima cosa: evitare soluzioni fai-da-te, soprattutto se di tipo farmaceutico, che possono essere molto pericolose per il nostro amico peloso!
Per disturbare la quiete pubblica è necessario che la denuncia venga fatta da più soggetti.
In base al grado di pericolosità del cane, possono essere necessari l’obbligo di polizza assicurativa e l’utilizzo della museruola (oltre al guinzaglio) nei luoghi pubblici.
A cura dell’avvocato Claudia Taccani Responsabile Sportello legale OIPA Italia (Organizzazione Internazionale Protezione Animali)