Comportamento ed educazione

CHI HA PAURA DEL MEDICO VETERINARIO?

La visita veterinaria può suscitare in alcuni cani paura o, addirittura, terrore. Vediamo, allora, cosa bisogna fare affinché questo momento sia vissuto con la giusta tranquillità.

L’anatomia del sistema nervoso centrale dell’essere umano, del cane e di numerosi animali è molto simile: da ciò si deduce che i meccanismi di “funzionamento” potrebbero essere gli stessi. Pochi anni fa, inoltre, un ricercatore americano ha dimostrato che la stimolazione di una specifica area del cervello nelle persone e nei mammiferi provoca la comparsa delle stesse emozioni.

Le emozioni per comunicare

È probabile che il sistema emotivo del cane si sia evoluto non solo per facilitare la comunicazione con i propri simili ma anche con noi. Un recente studio, infatti, ha rilevato che essi emettono molte più espressioni facciali quando li osserviamo e sono capaci di sollevare il sopracciglio per assumere un’espressione che ricorda la tristezza così da attirare la nostra attenzione.

 

Il cane comunica con noi attraverso il sistema emotivo, che si è evoluto nel corso del tempo così da facilitare l’interazione.

 

La paura

Le emozioni, quindi, hanno la funzione di comunicare informazioni sull’individuo che le prova: la paura è un’emozione di base o primaria che insorge in modo automatico come risposta a uno stimolo esterno considerato minaccioso. In questo caso, la pupilla si dilata, la frequenza del respiro e il battito cardiaco aumentano e il corpo si prepara a rispondere all’evento stressante. Il cane può fuggire o aggredire: la cosiddetta risposta “fight or flight” è una reazione normale e fisiologica.

La visita clinica, come affrontarla

La visita sanitaria è fondamentale nella pratica clinica. Per realizzare un’accurata misurazione della temperatura, una corretta palpazione o eseguire un’iniezione o un prelievo di sangue, è essenziale che il cane si lasci manipolare con facilità anche per alcuni minuti dal Medico Veterinario. Vi lascio di seguito alcuni consigli pratici.

Abituiamolo fin da piccolo

Poiché il “Dottore” fa paura anche a noi, è necessario cercare di non contagiare il nostro amico a quattro zampe con questa emozione negativa. Fin dalla giovane età, infatti, il cucciolo è capace di comprendere il nostro stato emotivo guardandoci in viso e ascoltando il tono della voce. È opportuno, poi, accompagnarlo spesso dal veterinario anche se non deve fare profilassi o visite, solo per fare conoscenza con il luogo e le persone presenti: qualche minuto per salutare e mangiare appetitosi premi in cibo sono utili per creare un buon ricordo!

Il supporto della famiglia

La famiglia dev’essere presente durante la visita clinica e rincuorare il cane con carezze e parole dolci. L’animale, infatti, si percepisce come un figlio e i proprietari sono “genitori in seconda battuta”. Supportare il cucciolo o l’adulto in difficoltà, non significa premiare la paura ma rispondere a una richiesta di aiuto. È molto importante ricordarsi, inoltre, che ogni cane ha bisogno di un tempo differente per tranquillizzarsi prima di iniziare la visita. I proprietari possono così aiutare il Medico Veterinario a riconoscere i comportamenti dell’animale che esprimono tranquillità, come per esempio pupilla stretta, viso e corpo rilassati, respirazione nella norma.

 

La famiglia "umana" deve sempre restare con il proprio amico a quattro zampe durante la visita così da tranquillizzarlo e fargli sentire la presenza di chi gli vuole bene,

 

E se non ci riusciamo?

Alcuni cani non provano solo paura ma un vero e proprio terrore. Essi mostrano risposte eccessive in occasione della percezione di un rumore, della voce di una persona o degli esseri umani poiché sono cresciuti in un ambiente povero di stimoli o hanno vissuto un’esperienza traumatica. In questo caso è necessario rivolgersi a un Medico Veterinario Esperto in Comportamento così da realizzare un percorso riabilitativo volto a “preparare” il sistema famiglia (proprietari e cane) ad affrontare la quotidianità. I feromoni, i nutraceutici, i fiori di Bach o Australiani possono essere un attimo ausilio per aiutare il cane a gestire la visita.

A cura di Sabrina Giussani, Medico Veterinario esperto in comportamento animale.