Curiosità

Cani guida, gli “angeli” di chi non vede

Il servizio offerto dai cani guida ha un valore inestimabile per le persone non vedenti: scopriamo insieme come avviene il loro addestramento presso il Centro dei Lions a Limbiate (MB).

Il cane guida viene scelto e addestrato sin da piccolo per svolgere un compito dall’importanza straordinaria: essere affidato a una persona non vedente e passare con lei ogni istante della propria vita, assistendola in tutti i suoi movimenti per consentirle di avere un’esistenza normale. Ma come avviene l’addestramento di questi animali così speciali? Per capirne di più abbiamo intervistato Giovanni Fossati, presidente dell’associazione Cani Guida Lions di Limbiate, in provincia di Monza e Brianza.

Una storia lunga decenni

«La storia della nostra associazione – racconta Fossati – nasce nel 1959 grazie a una persona meravigliosa, Maurizio Galimberti, un pilota dell’aviazione da caccia che durante la seconda guerra mondiale perse la vista in un incidente aereo e andò in Germania, dove c’era una struttura che addestrava cani guida per i non vedenti. Tornato in Italia con il suo cane, pensò poi di fondare una scuola simile a quella tedesca per offrire un valido aiuto a tutte le persone con questo problema». La prima struttura nasce nel 1964 a Milano, nel quartiere Gallaratese, dove il Comune concede un terreno di circa 5.000 metri quadrati per l’allestimento di un centro di addestramento: è nel 1973 che la sede viene trasferita a Limbiate, dove si trova ancora oggi, in un’area di ben 25.000 metri quadri.

Una struttura moderna e innovativa

«L’aspetto fondamentale per noi – continua il presidente – è il benessere degli animali e per questo la nostra è una struttura all’avanguardia, dotata di un ambulatorio veterinario, una toelettatura e sette box per la degenza dei cani. Nel Centro ci sono anche due campi di addestramento dotati di percorsi a ostacoli come quelli cittadini e spazi dedicati all’allevamento dei cuccioli. I pavimenti, inoltre, sono riscaldati: facciamo di tutto per la salute dei nostri pet, che io amo definire “angeli a quattro zampe”».

Un servizio ancora più efficiente

Nel corso degli anni l’attività dell’associazione è aumentata: oggi vengono addestrati e consegnati in comodato d’uso gratuito in tutta Italia 50 cani guida, per un totale di 2.060 animali dall’apertura della scuola. Recentemente la struttura è stata ampliata con un nuovo allevamento dotato di cinque sale parto, che consente ai Lions di essere pronti e indipendenti anche per quanto riguarda la nascita dei cuccioli.

 

L’addestramento step by step

Ma come fa un cane a diventare “un angelo”? Il training si svolge in diverse tappe e inizia quando il cucciolo, compiuti tre mesi, viene affidato a una famiglia volontaria (attentamente valutata dai responsabili del Centro): compito dei cosiddetti “puppy walkers” è di aiutare il cane a crescere serenamente e a socializzare fino a un anno di età, quando poi ha inizio l’addestramento vero e proprio. Verificato che l’amico a quattro zampe sia completamente sano, il training prevede – per i primi tre mesi – lo svolgimento di diverse attività tramite dei percorsi simulati (con ostacoli, ad esempio) all’interno della struttura.

La vita in città

Successivamente il cane viene portato in città con gli istruttori e, nel traffico cittadino, impara a riconoscere i pericoli che si possono incontrare quotidianamente: dalle strade chiuse alle buche nonché la salita e la discesa dai mezzi pubblici. In questo modo si prepara per poter, un domani, accompagnare in totale tranquillità un non vedente che riporrà nella propria guida tutta la sua fiducia.

L’incontro

Trascorsi sei mesi, infatti, l’animale viene affidato alla persona a cui è destinato per favorirne la socializzazione e l’adattamento a un nuovo ambiente. Dopo una decina di giorni, vengono entrambi ospitati per una settimana nel Centro (dotato di quattro mini appartamenti) dove sono seguiti da un addestratore: «si tratta di una fase fondamentale, in cui sia l’uomo che l’animale imparano alla perfezione tutti i comandi necessari per poter poi vivere da soli in maniera del tutto indipendente» ci spiega Fossati. Una volta che la coppia intraprende il proprio percorso in piena autonomia, il rapporto con l’associazione non s’interrompe, anzi: se il non vedente dovesse avere qualche problema, infatti, viene raggiunto a casa da un trainer o torna nel Centro per ricevere l’aiuto necessario.

 

Una grande famiglia

Lavorare in una struttura come questa è un’esperienza unica anche dal punto di vista emozionale, come sottolinea il presidente. «L’aspetto meraviglioso di questa attività – che seguo da 15 anni – è assistere al rapporto che si instaura in primis tra il cane e il suo assistito, che diventano un tutt’uno entrando in una simbiosi perfetta. A livello umano, poi, posso dire di aver imparato molto (e di continuare a farlo) da questi animali, perché mettono il cuore in tutto quello in cui si cimentano: per questo esigo sempre che siano non solo amati ma anche rispettati, sia da noi che dalle persone non vedenti a cui li affidiamo. Tutti, qui, corriamo in vista dello stesso obiettivo: trovare per chi ne ha bisogno un compagno fedele che lo guidi per il resto della sua vita. Quando consegniamo un “angelo” a un non vedente proviamo una grande soddisfazione perché sappiamo di aver fatto ancora una volta un buon lavoro, rendendoci utili a chi ci ha chiesto un aiuto».

Le razze migliori

Le razze più adatte per formare i cani guida sono Pastori Tedeschi, Labrador e Golden Retriever, la cui fisicità e il carattere li rendono particolarmente portati per condurre e prendersi cura delle persone non vedenti. Un cane guida dev’essere di taglia media in modo da gestire il padrone in caso di pericolo e, al contrario, di essere trattenuto con facilità. Deve avere un temperamento mite e pacifico, non essere aggressivo né troppo vivace, con una spiccata intelligenza e uno sviluppato senso dell’orientamento. Per quanto riguarda il sesso, i centri di addestramento tendono a preferire le femmine, che vengono sterilizzate in modo da togliere qualsiasi impulso sessuale che potrebbe causare pericolose distrazioni durante le uscite con il proprietario.

A cura di Stefania Colasuono