Cura e Benessere

COME EVITARE L'OBESITA' NEI CRICETI?

Questi piccoli pet soffrono spesso di obesità, a causa di scelte alimentari sbagliate da parte dei proprietari e un ambiente poco stimolante. Ecco alcuni consigli per mantenerli in forma e in salute.

Il criceto è uno degli animali da compagnia più soggetto a una gestione inappropriata, a causa della diffusa convinzione che sia poco impegnativo, con piccoli spazi dedicati, alimentazione povera e spese esigue. Questo comporta anche, nella maggior parte dei casi, errori relativi alla dieta, da cui possono derivare problemi di squilibri nutrizionali, sia di tipo qualitativo che quantitativo.

SOS obesità

L’accumulo di grasso viene molto spesso sottovalutato, perché l’aspetto paffuto del piccolo roditore esprime simpatia e sensazione di salute e benessere. Ma, non a caso, il criceto è uno dei pet più soggetti a obesità e a patologie a essa collegate, come la steatosi epatica (fegato grasso), le patologie ormonali e cutanee e le cardiopatie: tutte di difficile gestione e che compromettono la qualità di vita dell’animale, riducendone l’aspettativa di durata, già di per sé breve.

Attenzione alla dieta

Regolare l’alimentazione e rendere lo stile di vita più interessante sarà fondamentale per mantenerlo sano a lungo. Erroneamente a quanto si pensa, il criceto è onnivoro e non solo prevalentemente granivoro. Molte miscele di semi, soprattutto quelle ricche di girasole e i fioccati di cereali, sono molto appetibili: i roditori le mangiano con golosità e si abituano rapidamente, ma sono dannose perché troppo ricche di grassi e zuccheri e povere di proteine, calcio e oligoelementi.

Cosa preferire?

La dieta corretta, invece, non dovrà contenere più del 5% di grassi e meno del 15% di proteine e dovrà essere costituita da miscele ben proporzionate di semi vari, come avena, riso decorticato, grano tenero, mais, orzo, scagliola, semi di lino, semi di sesamo e semi di zucca (massima moderazione, al contrario, di semi oleosi come il girasole). Bisognerà integrare, poi, con piccole dosi di frutta fresca di stagione, poca frutta secca (a eccezione delle mandorle), verdure fresche, pezzetti di verdure cotte, come carote e patate, e qualche legume come piselli, lenticchie e fagioli.

Esistono in commercio delle formulazioni di tipo pellettato di ottima qualità, che possono sopperire alle esigenze alimentari del criceto in modo adeguato.

 

No agli snack!

Le miscele di cereali andranno sostituite con muesli integrale non zuccherato, piccole dosi di polenta, semolino o riso bollito. Come fonti proteiche animali si possono proporre quantità ridotte di tuorlo d’uovo cotto, yogurt, formaggio magro, larve di insetto o camole. Vanno altresì banditi cibi ricchi di zuccheri, come snack commerciali, merendine e dolciumi di cui, peraltro, i criceti vanno ghiotti.

Stimoliamone il movimento

Riguardo allo stile di vita, il criceto domestico spesso è confinato in piccole gabbie con quantità di cibo illimitato e conduce un’esistenza decisamente più noiosa e meno laboriosa del suo simile in natura. È necessario, dunque, fornire ampie gabbie con più piani collegati da rampe, avere tane e nascondigli, giochi come la ruota per mantenersi in attività, tunnel e bacinelle contenenti sabbia in cui poter scavare.

È importante evitare bruschi cambi alimentari e provvedere quotidianamente a eliminare ciò che non è stato consumato, per evitare intossicazioni da alimenti deperibili e la costipazione delle tasche guanciali nel tentativo di immagazzinare tutto l’eccesso di cibo.

 

Alla ricerca del cibo nascosto

L’arricchimento ambientale gli consentirà, infatti, di scaricare lo stress, consumare energie e tenersi in forma. Sarà utile e divertente, inoltre, fargli cercare il cibo per farlo “lavorare”, distribuendolo in piccole quantità in più recipienti, spargendolo in giro per la gabbia o nascondendolo in mucchietti di carta (oppure in scatoline di cartone) che, venendo rosicchiati, contribuiscono all’esercizio fisico quotidiano. Tutto ciò rafforzerà anche il rapporto tra il proprietario e il pet, che per sua natura tende a essere solitario, schivo e poco interattivo.

A cura di Argentina Raggio, Medico veterinario specialista in clinica e patologia degli animali da affezione