Acquariologia

L’ESTATE… IN ACQUARIO

Le alte temperature sono deleterie per tutte le creature dell’acquario e, se brevi periodi sono sopportati senza gravi conseguenze, il loro protrarsi ha spesso effetti negativi o addirittura disastrosi.

Pesci e invertebrati non sono in grado di regolare la loro temperatura corporea, per cui dipendono da quella ambientale che ne regola il metabolismo basale. Basse temperature comportano un rallentamento di tutti i processi metabolici, mentre le alte provocano una loro accelerazione. Un metabolismo accelerato, però, richiede anche un consumo maggiore di ossigeno, che invece scarseggia sempre più, in quanto la quantità di gas disciolta in un liquido è inversamente proporzionale alla sua temperatura.

Piante acquatiche e alghe

Per le piante, il problema è invece la carenza di anidride carbonica, indispensabile per il completamento del processo di fotosintesi. Il metabolismo accelerato e la sua scarsità riducono o addirittura bloccano lo sviluppo delle piante, mentre le alghe – notoriamente organismi opportunisti in grado di adattarsi meglio ad ambienti poco favorevoli – in queste condizioni spesso riescono a prendere il sopravvento, infestando l’acquario.

Chi resiste…

Naturalmente non tutti i nostri ospiti reagiscono allo stesso modo ad alte temperature: Discus, molti Loricaridi, diversi Ciclidi sudamericani e Betta, ad esempio, in natura vivono già normalmente in acque più calde della norma, per cui superano senza grandi problemi anche temperature di oltre 30° C, purché si prendano alcune precauzioni. Anche alcuni pesci che normalmente vivono in acque più fresche, ma che per loro natura sono abituati a sopportare cambiamenti repentini delle condizioni ambientali, resistono piuttosto bene. Esempi classici sono il comune pesce rosso o la Gambusia, che sono campioni indiscussi di resilienza, grazie alla quale hanno colonizzato i più disparati ambienti acquatici del pianeta.

…e chi soffre di più

Al contrario, però, ci sono diverse specie molto più sensibili o naturalmente abituate a temperature basse che mal sopportano quelle alte. Esempi ne sono i popolari Tetra neon e i Corydoras, che preferiscono di gran lunga temperature di poco superiori ai 20° C rispetto a quelle vicino ai 30° C. Altro caso comune sono le Caridina: questi piccoli e bellissimi gamberetti mal sopportano temperature superiori ai 26-27° C, in particolar modo le cosiddette “crystal” (Caridina cantonensis). Altri possibili ospiti dell’acquario che non sopportano le alte temperature sono i coralli marini, che sopra i 28° C mostrano evidenti segni di sofferenza che nel giro di poco tempo, spesso, li porta alla morte.

Se il termometro sale troppo, pesci, molluschi e crostacei si trovano nella situazione paradossale di aver bisogno di più ossigeno, proprio quando questo viene a scarseggiare!

Come rimediare?

Quando la temperatura dell’acqua supera i 27-28° C, ma soprattutto quando i nostri ospiti mostrano segni di malessere (respirazione accelerata e comportamento alterato), la prima cosa da fare è cercare di migliorare lo scambio gassoso per aumentare la quantità di ossigeno disciolto in acqua. A tal proposito possono essere efficaci alcuni semplici accorgimenti, come: direzionare il getto d’uscita dell’acqua del filtro verso la superficie, in modo da incresparla; l’uso di un aeratore con porosa; la rimozione del coperchio della vasca.

Quando il problema persiste

Se le temperature rimangono stabilmente sopra i 30° C occorre, però, ricorrere a soluzioni più efficaci. Se si ha la possibilità di raffrescare l’intera stanza con un climatizzatore, il problema è facilmente risolvibile, ma se questo non fosse possibile, occorre trovare il modo di raffreddare l’acqua dell’acquario. L’utilizzo diretto di ghiaccio o acqua fredda va assolutamente evitato, in quanto crea un abbassamento di temperatura troppo brusco e temporaneo e, inoltre, si rischia di alterare la composizione chimica dell’acqua, causando ulteriore stress agli ospiti della vasca!

Per abbassare la temperatura dell’acquario, l’utilizzo di bottiglie contenenti ghiaccio o acqua fredda immersi in vasca hanno un effetto piuttosto limitato nel tempo.

Un aiuto dalle ventole

Una soluzione economica ed efficace, invece, consiste nel montare una o più ventole sul bordo della vasca, in modo da increspare la superficie dell’acqua: questo sistema aumenta in maniera considerevole l’evaporazione in acquario, innescando un processo fisico che comporta un sensibile abbassamento della temperatura anche di 4-5° C. L’utilizzo di ventole richiede che la vasca sia aperta e la sua efficacia è inversamente proporzionale all’umidità dell’aria: in giornate afose l’abbassamento di temperatura sarà molto più contenuto rispetto a quelle secche. Un altro inconveniente è che, favorendo l’evaporazione, sono necessari frequenti rabbocchi di acqua osmotica in vasca per mantenerne il corretto livello.

L’importanza del refrigeratore

Il sistema migliore per combattere le alte temperature è, senza dubbio, l’utilizzo del refrigeratore: si tratta, in pratica, di una sorta di piccolo frigorifero. Una pompa porta l’acqua della vasca a un serbatoio, dove una piastra o una serpentina metallica la raffreddano prima che questa venga riportata nell’acquario. In questo modo, la temperatura rimane costante. Purtroppo, però, è un sistema costoso che incide in modo importante sulla bolletta della luce: per questo motivo, di solito, viene impiegato solo nel caso si allevino organismi particolarmente delicati e costosi.

Conclusioni

Non bisogna sottovalutare il problema delle alte temperature estive. Troppo spesso gli appassionati vengono colti alla sprovvista e cercano rimedi quando ormai la situazione è già compromessa. È importante, invece, attrezzarsi e agire per tempo: il vostro acquario vi ringrazierà!

 

A cura di Stefano Mongiusti, Medico veterinario, acquariofilo

 

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