Acquariologia

L'AFFASCINANTE MONDO DELLE CHIOCCIOLE ACQUATICHE

Sono presenti in molte vasche, c’è chi le acquista per sfruttare la loro abilità di spazzine, altri per la loro bellezza… ma la maggior parte degli acquariofili se le ritrova nell’acquario all’improvviso! Andiamo a conoscere questi animali decisamente interessanti e utili.

Dopo aver allestito il proprio acquario e inserito le prime piante acquatiche, spesso compaiono in vasca delle piccole lumachine che provengono dalle uova nascoste sui fusti e sulle foglie delle piante.

Le chiocciole "clandestine"

I generi più comuni sono rappresentati dalle piccole Physa, Planorbidae e Melanoides. Si tratta di esemplari di pochi centimetri, prevalentemente saprofaghe, che si nutrono cioè di materiale in decomposizione e che generalmente non danneggiano le piante, ma svolgono un’utile funzione di pulizia. Le Melanoides tubercolata poi, facilmente riconoscibili per il loro guscio conico allungato, passano gran parte del tempo nascoste nel materiale di fondo, contribuendo in tal modo a mantenerlo pulito e arieggiato. Normalmente la popolazione di questi molluschi si mantiene stabile e sotto controllo in vasche ben gestite: una loro esplosione incontrollata si verifica, in genere, solo in acquari dove vengono somministrate quantità eccessive di cibo.

 

I problemi che ne derivano

In condizioni normali, l’unico problema che queste lumache “clandestine” possono provocare è quello di bloccare involontariamente le pompe dell’acquario, che le risucchiano se passano lì vicino. Quando, però, il loro numero diventa eccessivo potrebbero - per fame - danneggiare anche le foglie più tenere delle piante acquatiche. Cosa fare, allora, per ridurre questa popolazione? Di certo non conviene ricorrere né ai lumachicidi chimici né ai pesci che se ne cibano, perché i danni sarebbero maggiori dei benefici.

Una soluzione inappropriata

I pesci palla, per esempio, richiedono quasi sempre acque salmastre per poter vivere a lungo e sono molto aggressivi verso gli altri pesci, mentre il genere Botia di solito si nutre anche di lumache, ma comprende specie che vanno sempre allevate in gruppo e che, con la loro vivacità, tendono a disturbare i pesci più timidi e a danneggiare le piante più delicate, proprio come fanno le lumache. Chromobotia macracanthus inoltre, la famosa e diffusa Botia pagliaccio che spesso viene introdotta in acquario proprio a tale scopo, può raggiungere dimensioni notevoli che la rendono inadatta alle comuni vasche degli appassionati.

Le Neritina sono chiocciole facili da allevare: spesso depongono le uova in vasca, ma la loro riproduzione in acquario non è possibile in quanto richiede acqua salmastra.

 

Come controllarle?

I sistemi più semplici per limitare il numero delle lumachine, invece, sono i seguenti: moderare la quantità di cibo somministrata ai pesci; attirarle di notte su esche (come alcune fettine di zucchina sbollentate, sistemate su un piattino sul fondo dell’acquario) appositamente predisposte; acquistare compresse di cibo per pesci da collocare in apposite trappole di plastica disponibili in commercio.

La lumaca che mangia lumache

Un'altra alternativa per il controllo della popolazione delle chiocciole in vasca è l'introduzione della Anentome helena: questa lumachina, che non supera i 2 cm di lunghezza, è caratterizzata da un bel guscio conico a bande gialle e nere e si nutre di altre lumache o, in loro assenza, di alimenti proteici. Si tratta di una specie che si riproduce facilmente in acquario e che è in grado di “far strage”, in breve tempo, di qualsiasi altro mollusco presente in acqua.

Purtroppo, a volte, gli esemplari importati delle lumache Tylomelania sono infestati da piccole sanguisughe che ne causano la morte prematura.

 

Le specie utili e attraenti

Fra le specie più utili per l’acquario, al primo posto va senz'altro menzionato il genere Neritina: si tratta di chiocciole asiatiche che in natura vivono sempre vicino alle foci dei fiumi. Ce ne sono molte con colorazioni che variano dal nero al giallo brillante, con striature nere o marroni che le rendono molto attraenti. Tutte le specie hanno in comune la caratteristica di nutrirsi avidamente di alghe e, a volte, mangiano anche quelle nere a pennello che tanto fanno disperare l’acquariofilo.

"Premiate" per la bellezza

Un genere affine alle Neritina è il Clithon: si tratta di lumache molto simili, ma caratterizzate da numerose protuberanze sul guscio che le rendono ancora più affascinanti. Ultimamente, tra gli appassionati, anche le Tylomelania stanno prendendo piede per loro bellezza: sono lumache asiatiche dal guscio conico di colore scuro, che può raggiungere la dimensione di 10 cm. Il mollusco al suo interno può avere colorazioni molto vivaci. Ricordo, infine, le piccole Planobarius corneus che spesso compaiono in vasca come ospiti clandestini, ma che vengono apprezzate per il loro guscio piatto che può essere giallo, blu o rosso.

Le specie proibite

Il genere Pomacea comprende varie specie sudamericane note agli acquariofili col nome comune di ampullarie. Alcune di queste chiocciole un tempo erano molto diffuse fra gli appassionati per la loro bellezza (grazie anche alle varie colorazioni selezionate dall’uomo), la facilità di allevamento e riproduzione (sono chiocciole ermafrodite che depongono grappoli di uova sopra la superficie dell'acqua) e per il fatto che le specie allevate in acquario non mangiano le piante.

 

Perchè sono vietate?

Purtroppo, però, il genere comprende anche specie che - al contrario - si nutrono di vegetazione e queste, negli ultimi anni, hanno causato notevoli danni alle coltivazioni di riso in Spagna a seguito della sconsiderata liberazione in natura da parte dell'uomo e della loro successiva riproduzione incontrollata. Per tale ragione, una direttiva dell'Unione Europea del 2012 vieta il commercio di tutte le specie di questo genere, in quanto sono difficilmente distinguibili quelle nocive da quelle innocue.

Conclusione

Le chiocciole acquatiche sono creature utili e non il flagello da eliminare a ogni costo, come alcuni pensano. Il loro allevamento, inoltre, permette di osservare questi curiosi molluschi e di apprezzarne il loro comportamento oltre che la loro bellezza “particolare”.

 

A cura di Stefano Mongiusti, Medico veterinario, acquariofilo

 

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