Il pesce rosso: consigli pratici per allevarlo correttamente
Sono sempre più numerosi gli italiani che scelgono i pesci rossi come animali da compagnia. Ma quali sono gli accorgimenti da seguire per garantire loro una sistemazione adeguata? Vediamoli insieme.
Il pesce rosso (Carassius auratus) è un ciprinide originario dell’Asia allevato in Cina da oltre 10 secoli. Nel corso degli anni sono state selezionate svariate mutazioni sia di forma che di colorazione. Si tratta di pesci che, se allevati con cura, possono vivere anche più di 20 anni e possono raggiungere una lunghezza superiore ai 30 cm. Questo pesce in natura vive in branco e quindi anche in cattività andrebbe allevato con i suoi simili: da ciò si evince come un piccolo acquario, una vaschetta di plastica o, peggio ancora, la classica boccia di vetro siano assolutamente inadatte per allevare questi animali.
L’acquario ideale
Per un gruppetto di quattro/cinque esemplari adulti l’ideale sarebbero un piccolo laghetto in giardino, una vasca o un acquario di almeno 400 l, mentre per le forme fantasy, in genere più delicate e meno abili al nuoto, sono adatte anche vasche con una capacità inferiore ma sempre di almeno 150-200 l. Acquari più piccoli sono indicati solo in via provvisoria, magari quando arriva a casa inaspettatamente un piccolo pesciolino, ma una persona coscienziosa e responsabile deve essere consapevole che dovrà trovare presto una sistemazione più adeguata.

Gli accorgimenti da seguire
Ma vediamo di elencare cosa occorre. Una vasca di vetro o plastica, innanzitutto: indicativamente occorre tener conto che ogni pesce necessita almeno di 2 l di acqua per ogni centimetro di lunghezza, coda compresa. La vasca dovrà essere posta su un mobile o un altro supporto stabile e non dovrà ricevere la luce del sole diretta per non surriscaldare l’acqua, provocando la morte dei pesci. Un sistema di filtraggio dell’acqua: questa funzione viene svolta da un filtro munito di una piccola pompa che permette il movimento, il ricircolo costante e una parziale ossigenazione dell’acqua. Favorisce inoltre un’azione di filtraggio delle sostanze disciolte e svolge un’azione biologica di trasformazione dei composti azotati tossici per i pesci (nitriti) in altri molto meno pericolosi (nitrati). Negli acquari in commercio spesso il filtro è già incorporato, in caso contrario è assolutamente necessario acquistarne uno. Potete scegliere tra due modelli: uno interno e uno esterno alla vasca. Per l’acquisto conviene indirizzarsi su apparecchi sovradimensionati rispetto a quanto dichiarato dal produttore in quanto i carassi sono pesci molto voraci che sporcano molto.

Decorazioni&accessori
Le decorazioni servono più ad appagare lo sguardo di chi osserva la vasca che alle reali esigenze dei nostri pesci, per cui il consiglio è quello di non esagerare, ma di lasciare più spazio libero possibile per il nuoto. È possibile allestire il fondo con ghiaietto o sabbia, piccole rocce o legni, piante finte e, se piacciono, decorazioni in resina. Se la vasca è dotata di un impianto di illuminazione è possibile, anzi consigliabile, coltivare vere piante acquatiche. Naturalmente è meglio orientarsi verso specie robuste in modo da limitare i danni provocati dal passaggio e dall’appetito dei pesci. Piante come Anubias e Microsorium ad esempio sono molto adatte. Le piante vere, oltre ad abbellire in maniera naturale l’acquario, aiuteranno a tenere ossigenata e più pulita l’acqua. Per quanto riguarda gli accessori, un termometro aiuterà a tenere sotto controllo la temperatura nella vasca e ci permetterà eventualmente di correre ai ripari se questa dovesse salire troppo nei mesi estivi, indicativamente sopra i 28-30°C, temperature in cui il contenuto di ossigeno disciolto in acqua rischia di diventare insufficiente. Nei mesi invernali potrebbe essere necessario riscaldare l’acqua con un apposito riscaldatore dotato di termostato. Quest’ultima evenienza si potrebbe verificare allevando le forme fantasy di pesce rosso, molto più delicate e sensibili della forma classica, per le quali sarebbe preferibile mantenere una temperatura minima di circa 20-22°C. Molto utile è anche l’areatore: questo strumento permette di immettere aria nella vasca che si libera sotto forma di bollicine aumentando in tal modo il contenuto di ossigeno nell’acquario. In caso poi di assenza prolungata come ad esempio durante le vacanze risulta necessario provvedere alla somministrazione del cibo attraverso una mangiatoia automatica. Tenete comunque presente che un pesce in buona salute sopravvive tranquillamente senza cibo anche per una settimana o più per cui non occorre preoccuparsi in caso di assenza per un fine settimana o per qualche giorno.
Come allestire l’acquario
Una volta sistemato l’acquario sul supporto definitivo, si procederà con la sistemazione del materiale di fondo precedentemente lavato e alla sistemazione delle decorazioni. Di seguito si potrà aggiungere l’acqua. Nella maggioranza dei casi l’acqua che esce dai nostri rubinetti è adeguata alle esigenze dei nostri pesci per cui può essere tranquillamente utilizzata per riempire l’acquario. Una volta riempito occorre mettere in funzione il filtro, il termometro e l’areatore e controllare il loro corretto funzionamento. Occorre attendere almeno 2-3 settimane durante le quali il filtro “matura”, viene cioè colonizzato da quei batteri che permetteranno di trasformare le sostanze inquinanti più pericolose in composti meno tossici, dopodiché si potranno introdurre i primi ospiti. I pesci sono molto sensibili agli sbalzi termici per cui prima di liberarli in vasca è bene lasciar galleggiare dentro l’acquario il sacchetto del trasporto per almeno una trentina di minuti in modo che le temperature si equiparino. Per favorire l’ambientazione cominciate a cibarli dal giorno successivo.
Un acquario adeguato dev’essere dotato di un ottimo sistema di filtraggio dell’acqua che ne consenta il movimento, il ricircolo costante e una parziale ossigenazione.
La giusta alimentazione
I pesci vanno alimentati tutti i giorni, preferibilmente 2-3 volte al giorno. Il segreto è alimentare frequentemente, ma somministrando piccole quantità di cibo tali da poter essere completamente consumate al massimo in un paio di minuti. Non lasciatevi impietosire dal comportamento sempre supplichevole dei vostri ospiti: un eccesso di mangime li fa ingrassare eccessivamente e soprattutto inquina l’acqua. I pesci rossi sono onnivori: in natura si nutrono di piccoli insetti, vermi e soprattutto di materiale vegetale. Utilizzate per i vostri pesci mangimi in fiocchi o in pellet appositamente studiati per i pesci rossi. Non usate alimenti come insetti essiccati ed evitate assolutamente di somministrare briciole di pane.
Igiene&pulizia
Circa una volta a settimana si dovrà provvedere alla pulizia del filtro e dei vetri della vasca con le apposite calamite o raschietti. Una volta al mese è necessario provvedere a un cambio parziale dell’acqua in modo da eliminare una parte degli inquinanti che inevitabilmente si accumulano. Il modo più corretto consiste nel preparare l’acqua nuova in misura del 20-30% della capacità della vasca in un secchio o tanica e assicurarsi che abbia la stessa temperatura di quella della vasca dei pesci. L’aggiunta di un bíocondizionatore è consigliabile: si tratta di prodotti in grado di rendere innocue sostanze come cloro e metalli pesanti normalmente contenuti nell’acqua di rubinetto. Per concludere, ricordo che nonostante il pesce rosso sia un animale piuttosto robusto e adattabile, ampiamente disponibile e relativamente poco costoso, queste non dovrebbero essere ragioni sufficienti per allevarlo in condizioni precarie: solo se tenuto con cura regalerà a chi lo accudisce molte soddisfazioni per lungo tempo.
A cura di Stefano Mongiusti, Medico Veterinario, acquariofilo ed erpetofilo