I ciclidi nani sudamericani
Unici con le loro livree colorate, i ciclidi nani sono molto apprezzati tra gli acquariofili. Vediamo qui le specie più diffuse di questi piccoli pesci, originari del Sud America.
La grande famiglia dei ciclidi comprende molte centinaia di specie, diffuse principalmente in Sud America e Africa. Le loro dimensioni vanno da qualche centimetro a 90 cm di lunghezza. Naturalmente, solo le specie più piccole sono adatte ai comuni acquari domestici e, fra queste, un posto speciale è occupato dai cosiddetti ciclidi nani, ossia tutte quelle specie che da adulte non superano i 6-7 cm. Spesso questi pesciolini passano piuttosto inosservati nelle vasche del negozio, ma basta dar loro il tempo di crescere in una vasca idonea per assistere a una vera e propria esplosione di colori.
Le specie sudamericane
I fiumi del Sud America ospitano centinaia di specie di ciclidi nani, alcune note e allevate da molti decenni, altre invece di recente o recentissima scoperta. I generi più popolari di questi piccoli pesci in acquariofilia sono Apistogramma, Laetacara, Nannacara e Mikrogeophagus. Vediamoli qui di seguito.
Apistogramma
Questo genere comprende una novantina di specie, ma è oggetto di continua revisione che porta ad aggiungerne di nuove o a modificare la nomenclatura di quelle già descritte. Questo aspetto genera una certa vivacità anche nel mercato acquariofilo, dove si assiste di frequente all'immissione sul mercato di nuove specie spesso non ancora classificate.
Al fianco di queste novità, che sarebbe meglio lasciare all'appassionato esperto, ci sono poi anche diverse specie ben conosciute e allevate da molto tempo, delle quali sono disponibili anche varietà di allevamento selezionate che si distinguono dalla forma originaria per la livrea, la lunghezza delle pinne e anche una forma del corpo modificata. Fra le specie di Apistogramma più comuni e adatte anche all’acquariofilo poco esperto possiamo annoverare Apistogramma agassizii, borellii, cacatuoides, macmasteri, nijsseni e trifasciata. Secondo molti appassionati, Apistogramma cacatuoides rappresenterebbe la scelta migliore per l’acquariofilo che vuole cimentarsi per la prima volta con questo genere di pesci, in quanto risulta il più adattabile e facile da riprodurre.
Laetacara e Nannacara
Il genere Laetacara (ex Aequidens) raggruppa un piccolo numero di specie: tra queste, dorsigera e curviceps sono molto note agli appassionati sia per la loro bellezza che per il loro carattere molto mansueto, piuttosto insolito per i ciclidi nani. Al contrario, l'altrettanto bello e robusto Nannacara anomala tende a diventare molto aggressivo e territoriale, specialmente nel periodo riproduttivo. Si tratta, comunque, di pesci relativamente robusti, adatti anche all’acquariofilo poco esperto.
Mikrogeophagus Ramirezi e Mikrogeophagus altispinosus (ex Apistogramma/Papillochromis
Questo genere comprende solamente due specie: Mikrogeophagus altispinosus della Bolivia e Mikrogeophagus ramirezi che, probabilmente, è il ciclide nano più conosciuto e popolare. Questo pesciolino, molto colorato e appariscente, attira da sempre l'attenzione degli appassionati sia nella sua bellissima livrea selvatica che in tutte le varianti di colore (Gold, Blue, Black, ecc.) e forma (pinne a velo e Baloon), selezionate nei decenni dall'uomo e diffuse in commercio. La sua bellezza, e conseguente grande richiesta, ne ha però in alcuni casi ridotto sensibilmente la robustezza: sembra, infatti, che certi allevatori asiatici responsabili dell’allevamento e della riproduzione a scopo commerciale di questo pesce, per produrre esemplari molto colorati in grandi quantità e nel più breve tempo possibile, utilizzino tecniche e sostanze che li indeboliscono e rendono sensibili a malattie e diversi problemi.
Allevamento
Grazie alle loro dimensioni ridotte è possibile allevare una coppia di questi pesci anche in vasche di soli 50-60 litri, ma se si intende tenere più coppie allora occorrono acquari più capienti in quanto tutte le specie risultano più o meno territoriali, soprattutto nel periodo riproduttivo. La vasca deve essere ricca di nascondigli e barriere visive offerti da rocce, piante, legni e arredi anche galleggianti, per ricreare zone di penombra molto apprezzate da questi esemplari.
La qualità dell'acqua è molto importante in quanto i ciclidi nani sono molto sensibili agli inquinanti di origine azotata, per cui ammoniaca e nitriti dovranno essere tassativamente assenti, mentre la concentrazione di nitrati dovrà essere la più bassa possibile. Per fare ciò risulta indispensabile avere un ottimo sistema di filtraggio ed effettuare regolarmente dei cambi parziali.
La temperatura andrà mantenuta tra i 22 e i 26° C. Durezza bassa e pH neutro o leggermente acido completano le esigenze di questi pesci. Come compagni di vasca occorre orientarsi verso pesci tranquilli, come piccoli loricaridi (Ancistrus), callittidi (Corydoras) e magari dei caracidi (tetra come neon e cardinali, Hyphessobrycon, ecc) o ciprinidi (Rasbora), che agiranno anche da pesci “rassicuranti” per questi ciclidi grazie al loro nuoto calmo, in grado di trasmettere sicurezza e aiutarli a mostrarsi meno timidi.
Alimentazione
I ciclidi nani sono onnivori e richiedono una dieta varia. La maggior parte delle specie accetta anche i mangimi in scaglie e in granuli, mentre per alcune più esigenti è necessario ricorrere, almeno in un primo momento, a cibo vivo o surgelato. All’inizio questi pesci possono risultare piuttosto timidi, soprattutto in vasche affollate, per cui occorre pazientare un po’ prima di poterli vedere accettare senza esitazioni il cibo che viene loro offerto.
Riproduzione
Uno degli aspetti più interessanti dell'allevamento dei ciclidi nani è poter osservare le loro cure parentali. Allevando un piccolo gruppo di esemplari giovani si formeranno naturalmente delle coppie. Una volta che queste saranno mature e le condizioni della vasca saranno ottimali, si potrà assistere al corteggiamento del maschio e alla successiva deposizione delle uova su una pietra piatta o in un rifugio, a seconda della specie. La femmina si occuperà di tenere ossigenate e pulite le uova e di proteggere i piccoli, mentre il maschio si occuperà di difendere il territorio dagli intrusi, diventando - a seconda della specie (ma anche del soggetto) - più o meno aggressivo verso tutti gli altri pesci dell'acquario.
I piccoli andranno alimentati inizialmente con naupli di artemia e successivamente con gli stessi alimenti degli adulti, ma di adeguate dimensioni. Il numero dei nuovi nati in grado di sopravvivere nella vasca di comunità, oltre che dalla qualità dell’acqua e da eventuali altri pesci che potrebbero cibarsi dei piccoli, dipende molto dallo stato di salute, esperienza e affiatamento della coppia: capita, a volte, che coppie giovani o malnutrite, oppure stressate da altri ospiti della vasca o dall'eccessivo rumore e movimento nelle immediate vicinanze dell’acquario possano disinteressarsi delle uova o della prole e, in casi estremi, anche mangiarla.
Conclusioni
L'allevamento dei ciclidi nani sudamericani è consigliato a chi ha un minimo di esperienza ed è in grado di garantire loro un acquario idoneo alle loro esigenze. In cambio, però, si potranno ammirare le forme, i colori, ma soprattutto l'affascinante comportamento di questi piccoli pesci.
Se, in riproduzione, si vogliono avere risultati numericamente importanti, la soluzione migliore è quella di aspirare gli avannotti appena cominciano a nuotare e trasferirli in una piccola vasca destinata al loro allevamento.
I ciclidi nani sono piuttosto sensibili agli inquinanti di origine azotata, quindi nell’acqua della vasca non dovranno esserci ammoniaca né nitriti.
Gli esemplari di allevamento sono, in genere, molto più tolleranti alle variazioni dei valori fisico-chimici dell’acqua rispetto a quelli selvatici.
A cura di Stefano Mongiusti, Medico veterinario, acquariofilo

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