Cura e Benessere

Lo stress del coniglio

Il nostro piccolo animale da compagnia soffre facilmente di stress, che può dipendere da numerose cause. Vediamo, allora, come comportarci per garantirne il benessere tra le mura domestiche.

Lo stress viene comunemente considerato una risposta fisiologica dell’organismo a uno stimolo percepito come minaccioso. È, quindi, un meccanismo biologico che permette la sopravvivenza in un ambiente più o meno ricco di avversità. Il coniglio, essendo un animale preda, è dotato di meccanismi molto sviluppati per affrontare le comuni cause di stress presenti in natura, che sono la presenza di predatori, la ricerca del cibo, la protezione della prole e la gerarchia sociale.

Lo stress domestico

Ai fattori di stress diretti si aggiungono, poi, quelli indiretti cioè tutte le strategie e i processi decisionali che un coniglio attua per eludere le condizioni stressanti persistenti e non controllabili (il cosiddetto stress cronico). Ciò si riscontra spesso e inevitabilmente in un ambiente condizionato, come quello domestico: la sensazione di sicurezza di una casa, infatti, a differenza di quanto si possa pensare non è sempre garantita per un coniglio da compagnia.

Anche prima di arrivare a casa

La ripercussione che lo stress cronico ha sul suo benessere psichico e fisico è, ormai, noto da tempo così come il suo rapporto con molte patologie. Ancor prima di arrivare nelle nostre case, sovente questi animali hanno già vissuto esperienze stressanti come l’allontanamento dalla madre, gli spostamenti, la permanenza in ambienti a loro estranei spesso in contatto forzato con l’uomo, altri animali, odori e rumori spaventosi e frustranti.

Come aiutarlo?

L’ambiente più confortevole per un coniglio che vive in casa dovrà essere spazioso e consentirgli di muoversi liberamente, pur avendo a disposizione rifugi e zone di isolamento in cui trovare protezione e sentirsi in sicurezza. La mancanza di movimento o la costrizione in gabbia, inoltre, sono causa di frustrazione e noia non meno dannose degli ambienti non messi in sicurezza dai pericoli casalinghi (cadute, vie di fuga, accesso a sostanze o piante tossiche, fili elettrici e tubature, altri animali, ad esempio).

La stabilità emotiva del coniglio è molto labile, quindi lo stress a cui è sottoposto può essere legato a molte cause tra cui quelle ambientali, sociali, alimentari, ormonali e fisiche.

 

Un altro coniglio: si o no?

L’eventuale convivenza con altri conigli, invece, va opportunamente valutata in relazione al singolo individuo. Spesso l’inserimento di un nuovo pet provoca disagio e determina lotte territoriali e sociali che non sempre si ridimensionano nel tempo: il carattere, il sesso, l’adattamento alla famiglia e al territorio sono elementi che influiscono sulle potenzialità stressanti di un soggetto.

Influiscono anche gli ormoni

Da non sottovalutare nel coniglio, poi, è lo stress ormonale in quanto, sia nei maschi che nelle femmine, è fonte di notevole discomfort fisico ed emotivo. Seppur con notevoli differenze soggettive nelle sue manifestazioni, il coniglio non sterilizzato confinato in un ambiente casalingo condizionato non naturale e privativo, vive una situazione costante di stress.

L’arricchimento ambientale permetterà di ridurre lo stress, ad esempio con giochi idonei, tunnel e rifugi.

 

I campanelli di allarmi

Gli atteggiamenti che un coniglio può manifestare quando è stressato sono diversi. Può restare all’erta, in stato di allarme con occhi sbarrati e respiro accelerato a ogni minimo rumore o movimento, oppure bloccarsi o fuggire, smettere di mangiare entrando in stasi oppure alimentarsi in modo compulsivo, aggredire sferrando attacchi oppure battere violentemente le zampe sul terreno, così come rosicchiare oggetti o scavare in modo affannoso. Talvolta può arrivare, per paura, a zigare, cioè emettere acuti e stridenti vocalizzi.

Rispettiamo le sue esigenze

Lo sviluppo di un legame di fiducia tra il coniglio e le persone che si prendono cura di lui dev’essere creato con pazienza, gentilezza ed evitando inutili e soffocanti costrizioni affettive nel rispetto della sua indole. Ciò aiuterà il piccolo pet a vivere in modo più sereno e salutare.

A cura di Argentina Raggio, Medico veterinario specialista in clinica e patologia degli animali da affezione