Cura e Benessere

COME ESPLORANO IL MONDO LE TARTARUGHE?

Per prenderci cura nel modo corretto delle nostre tartarughe dobbiamo conoscerle a fondo: sapevate, ad esempio, che i loro sensi sono molto sviluppati ma che funzionano diversamente da quelli umani?

Che siano di terra o acquatiche, le tartarughe sono dotate di tutti e cinque i sensi, che si sono sviluppati nel corso del tempo per consentire loro di percepire i pericoli, difendersi e cercare il cibo. Vediamo, allora, come funzionano per potercene prendere cura al meglio.

Un udito fine

I rettili hanno le orecchie alquanto diverse rispetto a quelle dei mammiferi: sono sprovviste, infatti, del padiglione auricolare ma hanno il timpano, situato ai lati della testa e coperto da una squama che può essere piatta, concava o tondeggiante. È un piccolo osso, chiamato columella, a trasferire le vibrazioni percepite dal timpano all’orecchio interno: gli esperti, infatti, affermano che le tartarughe sono in grado di sentire i suoni a frequenza molto bassa, come le vibrazioni sul suolo emesse dai passi di un predatore in arrivo.

Occhi aperti!

La vista è molto sviluppata, nonostante gli occhi siano piuttosto piccoli. La loro retina, inoltre, è dotata delle cellule che rilevano i colori, perciò questi rettili distinguono le diverse tonalità in maniera sorprendente: le tartarughe di terra, in particolare, essendo vegetariane sanno riconoscere il rosso, l’arancione e il verde, simboli del cibo di cui si nutrono; quelle acquatiche, invece, vedono perfettamente sia all’asciutto che sott’acqua.

 

Quando una tartaruga gonfia ritmicamente la gola, molto probabilmente sta cercando di percepire le particelle odorose presenti nell’aria.

 

Una grande sensibilità

E il tatto? Gli esperti hanno scoperto che è sviluppato sia nella pelle che nella corazza: le nervature presenti, infatti, rendono la tartaruga molto sensibile. Un aspetto di fondamentale importanza, che ci deve spingere a toccarle e maneggiarle sempre con estrema cautela, per evitare di causare dolore o particolare fastidio.

Un olfatto speciale

Molto affinato, poi, l’olfatto soprattutto grazie alla presenza del cosiddetto organo di Jacobson, presente nei rettili. Si tratta di un organo ausiliario, situato sulle cavità nasali, che serve per intercettare gli odori sparsi nell’aria. Grazie a questo, le tartarughe possono così trovare del cibo, accorgersi del pericolo ma anche cercare un partner durante il periodo riproduttivo (le femmine, infatti, emanano dei feromoni che vengono captati dai maschi).

Dubbi sul gusto

Il senso su cui rimangono ancora i dubbi maggiori è il gusto: gli studi fin qui effettuati, infatti, non hanno ancora chiarito quanto sia sviluppato e quali sapori vengano percepiti. Se a una tartaruga piace in maniera particolare un ortaggio, ad esempio, ne apprezza il gusto o è attratta dal suo odore? Quello che sappiamo, finora, è che alcune specie hanno le papille gustative e altre no, in attesa di nuove scoperte che – siamo certi – non tarderanno ad arrivare.

A cura di Sara Conversano