Vibrisse e sesto senso del gatto
I gatti ci hanno sempre affascinato per il loro comportamento, talvolta per noi inspiegabile e misterioso. Proviamo a capire cosa c’è dietro e cosa possiamo fare per instaurare con loro un legame ancora più forte.
Vibrisse e sesto senso del gatto
I gatti ci hanno sempre affascinato per il loro comportamento, talvolta per noi inspiegabile e misterioso. Proviamo a capire cosa c’è dietro e cosa possiamo fare per instaurare con loro un legame ancora più forte.
Quando osserviamo un gatto non possiamo che rimanere quasi ipnotizzati. Sembra vivere in una realtà parallela fatta di stimoli che noi non riusciamo a percepire con nessuno dei nostri sensi. Si acquatta, resta immobile, fissa concentrato un punto della stanza e poi balza ad afferrare un microscopico insetto che noi ignoravamo totalmente. Forse è per questo che siamo soliti definirlo un animale “misterioso”.
Mistero o capacità sopraffini?
In realtà, più che essere misterioso, questo meraviglioso animale ha doti sensoriali così raffinate e sensibili da renderlo ai nostri occhi un vero enigma. L’udito, ad esempio, gli permette di sentire suoni a noi sconosciuti. La visione notturna, invece, gli consente di muoversi al crepuscolo dando il massimo di sé, tanto quanto in piena notte.
Questione di... naso!
L’olfatto (analogamente al gusto) – meno specializzato di quello del cane ma di gran lunga più dettagliato del nostro – è completato dalla possibilità di percepire i “feromoni”, sostanze volatili con le quali il piccolo felino delimita ogni spazio che frequenta informando i propri simili della sua presenza, del suo stato fisiologico e delle emozioni che prova.
Il sesto senso
Infine, il tatto. Un senso fondamentale sin dal periodo prenatale per ogni mammifero, grazie al quale la mamma trasferisce emozioni ai piccoli, li riconosce, li sollecita e li rassicura. Un senso che riceve stimolazioni da tutto il corpo, al contrario degli altri che hanno organi deputati a recepire e convogliare al cervello le informazioni. Il tatto, in particolare, è la sede di quello che nel gatto comunemente chiamiamo “sesto senso”.
Vibrisse, peli speciali
Questo animale, infatti, non percepisce stimolazioni tattili esclusivamente dalla pelle ma ha i cosiddetti “baffi”, più propriamente definiti vibrisse, che sono paragonabili a delle sensibilissime antenne. Collocate in molte zone del corpo – guance, sopracciglia, mento e zona plantare – esse sono peli speciali: hanno la stessa struttura cheratinica di quelli tradizionali, ma sono più spesse e dure e, soprattutto, si ancorano a zone fortemente innervate.
La loro importanza
Tale struttura fa delle vibrisse degli organi sensoriali molto sensibili, in grado di essere sollecitati da vibrazioni di bassissima intensità che, attraverso la stimolazione tattile, forniscono informazioni su ciò che circonda il felino esploratore. Attraverso di esse, infatti, il gatto può percepire microscopici ostacoli, spostamenti, movimenti d’aria attorno a sé, nonché sentire la temperatura o la consistenza di qualcosa che sfiora.
Una sensibilità estrema
Quindi non stupitevi se accarezzando il vostro gatto avrà un repentino cambiamento d’umore e passerà dalle morbide fusa a un’antipatica zampata di allontanamento. Non è bisbetico, ma estremamente sensibile al tatto, ancor più quando inavvertitamente sfioriamo le vibrisse! La sua necessità di dettare i tempi del contatto è una vera e propria necessità fisica, prima ancora che emozionale, e rispettarla ci permetterà di trasformare la nostra relazione con lui in una splendida amicizia.
Gatto magico? No, magiche vibrisse
Svelato parte del mistero, quindi: il gatto percepisce ciò che noi non possiamo nemmeno immaginare grazie ai suoi affinatissimi sensi e alle vibrisse che li rendono infallibili detective. Perciò, quando lo vediamo concentrato in un agguato, proviamo a godere di questo magnifico spettacolo rispettando un’attività che è di fondamentale importanza per il suo benessere psicologico.
Un legame a sei zampe
Se saremo capaci di affinare anche noi le nostre capacità di osservazione, potremo scoprire qualcosa di importante per la relazione con il gatto. Le vibrisse, infatti, si spostano sulla base delle emozioni che l’animale sta provando: in avanti? Attenzione, potrebbe balzare contro chi gli sta di fronte. Indietro? Meglio non contrariarlo, è piuttosto nervoso. Guardare e toccare poco, insomma, e l’amicizia sarà garantita!
A cura di Maria Chiara Catalani, medico veterinario esperto in comportamento animale.