Vita a sei Zampe

QUANDO GLI ANIMALI CI AIUTANO

La “pet therapy”, pratica ormai molto diffusa che aiuta i pazienti durante la cura e le persone in difficoltà, può essere utilizzata anche in ambito lavorativo per supportare i dipendenti nella gestione di stress e nervosismo.

Molti conoscono la cosiddetta “pet therapy”, oggi inclusa in un ambito più preciso degli IAA – Interventi Assistiti con gli Animali. Di cosa si tratta? È una pratica che esiste dagli anni ’60, grazie all’arguta osservazione di uno psicoterapeuta che si accorse del beneficio che i suoi pazienti traevano dalla presenza del suo cane durante le sedute.

L'animale che cura o la sua presenza che aiuta?

Ma perché una terapia effettuata al fianco di un pet può essere più efficace? Come accade? Gli animali hanno moltissimo appeal sulle persone. Ci distraggono, ci motivano, ci divertono, ci aiutano a trovare un senso anche ai momenti più difficili. Non curano, no, ma supportano chi vive una sofferenza e gli danno quella spinta fondamentale per affrontare una malattia o una difficoltà. Così, durante una psicoterapia il cane co-terapeuta, presente e affettuoso, aiuta ad affrontare pensieri difficili e durante una chemioterapia può alleviare la sofferenza fisica e psicologica distraendo il paziente, strappando quel sorriso che difficilmente potrebbe comparire sul suo volto, permettendogli di pensare che lì non troverà solo quelle ore complicate ma il cane e il suo accompagnatore che lo aiuteranno.

 

Amici pelosi al lavoro? si può!

Il potere del supporto di un animale a quattro zampe lo hanno ben capito alcuni manager illuminati che hanno deciso di consentire ai propri dipendenti di portare con sé l’animale famigliare, perlopiù il cane, al lavoro. Esistono, infatti, grandi aziende “pet friendly” (ad esempio Mars Italia, nella sede di Milano e in tutte le sue sedi nel mondo) dove i dipendenti possono godere della compagnia del loro quattrozampe in ufficio per sentirsi più “a casa” mentre lavorano. In questi uffici accade che chi ha il cane dedica le proprie pause ad una passeggiata, anziché leggere il quotidiano seduto davanti ad un caffè, gioca con lui, racconta di lui ai colleghi. E questi ultimi, quelli senza un pet da portare, godono altrettanto della presenza del cane che non si risparmierà di chiedere una coccola o scodinzolare, magari distraendo da un momento di nervosismo che, si sa, al lavoro accade sempre.

 

Un caso pratico

Ci sono, poi, altre aziende che hanno scelto qualcosa di più, come accade in Umbria. I titolari di un’azienda che si occupa di recupero crediti, lavoro umanamente difficile per chi lo svolge, hanno deciso di alleviare la tensione dei propri dipendenti portando in ufficio – per tre volte la settimana – Lady, una Golden Retriever. Lady, preparata a svolgere questo importante ruolo, gioca con loro durante le pause, si avvicina alle postazioni telefoniche quando sente che la chiamata che stanno facendo assume toni di tensione, chiede una coccola a chi vede stare un po’ giù di tono. Lady non cura, ma migliora la qualità di vita e del lavoro di quelle persone e questo è già un compito di straordinaria importanza (Se volete maggiori informazioni: Studio Corvi Spoleto-RecuPet Friendly – Youtube).

Dove sta la magia?

La presenza di un animale, quindi, può aiutarci enormemente sia nella vita quotidiana sia sul luogo di lavoro, durante un periodo di cura per una malattia o in un momento difficile, a crescere meglio ed apprezzare la scuola quando siamo giovani, o ad invecchiare serenamente quando andiamo verso la fase matura del nostro vivere. Certo, è un ruolo fondamentale e impegnativo per il pet e non lo dimenticano le tante scuole di formazione che preparano chi lo accompagna e lo aiuta nel suo lavoro (i coadiutori del pet per gli IAA) così come l’animale stesso che dovrà essere preparato, tutelato e divertirsi mentre lo svolge.

Il prezioso aiuto degli esperti

Non tutte le persone sono portate per le “professioni d’aiuto” e, allo stesso modo, non tutti i cani con la loro semplice presenza “fanno bene”. Occorre professionalità, un team che sappia cosa sta facendo, un mediatore della relazione che faciliti un incontro positivo per tutti. Vivere con un cane non basta. Occorre valorizzare questa esperienza e, anche in Italia, oggi questo è possibile proprio grazie al supporto dei medici veterinari esperti in IAA, di coppie cane-coadiutore preparate e felici di aiutare, team di persone e animali che, alla fine, sapranno davvero fare delle vere e proprie magie!

 

La presenza del proprio amico a quattro zampe sul lavoro può essere di grande aiuto nel gestire al meglio situazioni di tensione e nervosismo.

 

A cura di Maria Chiara Catalani, medico veterinario esperto in comportamento animale.