Acquariologia

Pesce Mandarino, bellezza e leggiadria

Il nome comune di questi piccoli pesci marini deriva dall’appellativo con il quale vengono indicati dagli appassionati di lingua inglese, ossia “Mandarin fish”, e quindi non fa riferimento al frutto (in inglese “tangerine”), ma al funzionario dell’antica Cina imperiale e, in particolare, alle sue vesti colorate e finemente decorate.

Una famiglia numerosa

In realtà, il nome farebbe riferimento alla specie Pterosynchiropus splendidus, ma è diventato di uso comune per indicare anche gli altri membri del genere Synchiropus che appartiene alla più vasta famiglia dei Calliominidi, che raggruppa poco meno di 200 specie diffuse in tutto il mondo (anche se quelle di interesse acquariofilo sono meno di una decina e sono tutte originarie dell’oceano Indiano e Pacifico).

E' consigliabile non ospitare nella stessa vasca due maschi della stessa specie poiché combattono fra loro, come in natura, fino alla morte del più debole!


Le specie in commercio

Oltre allo splendidus, molto conosciuto è anche il picturatus, di aspetto e dimensioni simili ma caratterizzato da una colorazione di fondo grigiastra uniforme, ricoperta da macchie nere, bordate da anelli arancioni e azzurri che gli hanno valso il nome inglese di pesce psicadelico. Altre specie regolarmente in vendita nei negozi sono i più piccoli e meno appariscenti stellatusocellatus e marmoratus. Tutte queste specie hanno una colorazione più mimetica, che va dal grigio chiaro al marrone fino al rossastro. Negli ultimi anni, infine, si trova in commercio una nuova piccola specie dalla bellissima colorazione rosso fuoco che è stata da poco classificata come Synchiropus sycorax.

Un cattivo sapore

Se alcune specie per evitare di essere predate si affidano al mimetismo, altre mostrano colorazioni molto vivaci che avvertono i potenziali predatori: “non sono gustoso!” sembrano dire. Questi pesci secernono, infatti, un muco protettivo vischioso e tossico, che tiene a debita distanza eventuali pesci affamati.

Comportamento tipico

Sempre alla ricerca di cibo nella parte inferiore dell’acquario, questi pesciolini si muovono lentamente, a scatti, e si appoggiano frequentemente sul fondo sulle grandi pinne ventrali. Raramente, infatti, nuotano a mezz’acqua come gli altri pesci. La loro minuscola bocca gli permette di ingerire solo minuscole prede che ricercano costantemente su sabbia e rocce.

Come allevarli?

Piccole dimensioni, colorazione vivace, comportamento pacifico: sono gli ospiti ideali per qualsiasi acquario marino, anche di piccole dimensioni? Purtroppo no. Tutti gli Synchiropus si alimentano difficilmente con mangimi surgelati e tantomeno risulta possibile nutrirli con i comuni mangimi in fiocchi o in granuli. Sono molto lenti, perciò la gran parte del cibo somministrato viene mangiato prima dagli altri pesci! L’unico modo, quindi, per mantenerli in salute per anni è quello di ospitarli in una vasca matura, cioè allestita da diversi mesi, che sia ricca di rocce vive che ospitano naturalmente una numerosa fauna di piccoli crostacei e vermetti che costituiscono il cibo ideale per questi pesci.

Le vasche più adatte

Per uno Synchiropus di 6-7 cm come lo splendidus e il picturatus occorrono circa 25-30 kg di rocce vive: può essere ospitato, dunque, in vasche dalla capienza minima di 150 l. Le altre specie, avendo dimensioni inferiori necessitano di meno cibo, ma in ogni caso non possono essere ospitate in vasche di capienza inferiore agli 80-100 l, altrimenti si assisterà al loro lento dimagrimento e alla morte per inedia dopo qualche mese dal loro inserimento in acquario. Alcuni pesci come i piccoli labridi, inoltre, competono con loro per nutrirsi delle piccole prede presenti nella vasca, motivo per cui è consigliabile non allevarli insieme.

Ci vuole pazienza

Questi pesci marini sono piccole meraviglie della natura che affascinano per colori e leggiadria. La maggioranza degli esemplari in vendita è ancora catturata in natura (anche se la riproduzione in cattività è già avvenuta più volte con successo): sono, quindi, delicati e si adattano difficilmente al cibo confezionato. Armatevi, perciò, di pazienza e attenzioni particolari se decidete di allevarli mentre attendete l’immissione sul mercato di esemplari allevati in cattività, che saranno sicuramente più robusti e di “bocca buona”!

 

A cura di Stefano Mongiusti, Medico Veterinario, acquariofilo ed erpetofilo