Non solo pesci nell'acquario
Oltre ai pesci, l’acquario d’acqua dolce è in grado di ospitare molti altri organismi animali, alcuni allevabili insieme ai pesci stessi, altri in loro alternativa. Scopriamo quali sono.
Il nostro acquario “casalingo” può ospitare, oltre ai pesci più tradizionali, anche altre creature, molto diverse fra loro: vediamo insieme, attraverso questo articolo, una carrellata delle specie più comunemente disponibili nei negozi specializzati.
Molluschi
Le chiocciole acquatiche possono essere acquistate come aiuto nella battaglia per il contenimento delle alghe infestanti in vasca. Spesso nascoste tra le foglie di piante che si vogliono acquistare e invisibili a occhio nudo, infatti, si trovano uova che una volta dischiuse possono diventare così numerose da danneggiare le piante dell’acquario fino a richiederne la sostituzione. Tra le tipologie più comuni di questi molluschi ricordiamo le Pomacea (conosciute anche come ampullarie) e le Neritina.
Due specie diverse
Le prime – che hanno un aspetto simile alle comuni chiocciole terrestri e sono disponibili in un’ampia varietà di colori: marroni, gialle, azzurre, screziate di rosa o viola – si riproducono in acquario se hanno la possibilità di deporre i loro grappoli di uova sopra la superficie dell’acqua. Si nutrono di qualsiasi residuo organico e sono ermafrodite, per cui occorre acquistare un paio di esemplari per provare a riprodurle. Le Neritina, invece, hanno sessi separati, in vasca depongono le loro uova attaccandole agli oggetti di arredo, ma non sono riproducibili in acqua dolce. Le Neritina sono formidabili mangiatrici di alghe, ma prima di acquistarle è bene verificare di non possedere già pesci predatori (come per esempio Bothia e pesci palla) che normalmente se ne cibano anche in natura.
Altre tipologie
Sono spesso disponibili anche bivalvi d’acqua dolce simili alle comuni cozze e vongole: si tratta di molluschi filtratori di vari generi, come Anodonta e Unio, che tendono a infossarsi nel materiale di fondo dell’acquario. Non tolleranti del caldo, si nutrono delle particelle sospese in acqua, ma talvolta in piccole vasche non trovano sufficiente cibo per alimentarsi, per cui sono più indicate per acquari capienti o laghetti all’aperto.
Crostacei
Granchi e gamberi sono proprio affascinanti. Occorre però fare subito una distinzione: i bellissimi granchi vampiro (Geosesarma), violinista (Uca) e Cardisoma così come i grossi paguri terrestri Coenobita. Queste specie non sono adatte all’allevamento in un normale acquario, ma necessitano di un acquaterrario con ampie zone emerse e a volte anche acqua salmastra. I gamberi più grandi, come Cherax e Procambarus, possono raggiungere dimensioni anche di 15-20 cm. Sono allevabili in vasche di almeno 100 litri di capacità e hanno bisogno di molti nascondigli, perché sono piuttosto aggressivi e si mangiano anche tra di loro. L’ideale è allestire una vasca a loro dedicata, oppure inserirli in una altrettanto capiente con pesci di grossa taglia. Caratterizzati da colori vivacissimi che vanno dal bianco all’arancio, dal rosso al blu intenso, questi crostacei divorano qualsiasi cosa si trovino davanti, comprese le piante acquatiche, e sono facili da riprodurre.
Gamberetti
Molto più semplici da gestire in un comune acquario sono i gamberetti dei generi Athya e Caridina. Sono meno appariscenti, ma hanno il vantaggio di non danneggiare le piante e di poter essere allevati con la maggior parte dei pesci. Gli Athya sono filtratori e si nutrono delle particelle sospese in acqua, mentre le Caridina si nutrono principalmente di alghe (soprattutto di quelle filamentose). Negli ultimi anni si sono diffusi anche in Italia i gamberetti del genere Neocaridina. La ragione della loro popolarità è facilmente comprensibile: si tratta di piccoli crostacei lunghi al massimo 3-4 cm, facilmente allevabili e riproducibili, la cui continua selezione ha portato allo sviluppo di varietà dai colori eccezionali. Per concludere questa carrellata, meritano una menzione i piccoli Cambarellus, anch’essi lunghi pochi centimetri e di facile allevamento, reperibili in varie colorazioni.
L’allevamento di gamberetti Athya e Caridina non è problematico, ma la loro riproduzione è difficile e richiede condizioni particolari.
Anfibi
Nel nostro acquario possiamo ospitare anche gli anfibi. Fra le varie specie reperibili nei negozi, ve ne sono alcune che conducono una vita prevalentemente o esclusivamente acquatica: possono essere allevate in un normale acquario, a patto di lasciare loro la possibilità di salire in superficie per respirare l’aria atmosferica e uscire dall’acqua, sfruttando piccole zattere di sughero o polistirolo oppure piante galleggianti. Fra gli urodeli più diffusi in commercio troviamo i tritoni dei generi Cynops, Pleurodeles e la forma neotenica (rimane larva acquatica senza mai diventare adulto) della salamandra Ambystoma mexicanum, nota come Axolotl (che ha la straordinaria caratteristica di poter rigenerare facilmente parti del corpo mancanti come la coda o gli arti). Per terminare, un accenno sugli anuri, ossia sulle rane e i rospi. Le specie acquatiche più diffuse sono Xenopus e Hymenochirus, entrambe africane. Le rane Xenopus si trovano nella colorazione normale bruna e nella forma albina gialla. Robusti e poco esigenti, questi piccoli anfibi diventano adulti in meno di un anno, misurano oltre 10 centimetri e rappresentano un pericolo mortale per i piccoli pesci. Gli Hymenochirus, invece, arrivano a misurare solamente 3-4 centimetri e possono essere preda di grossi pesci. Vanno nutriti con cibi surgelati e liofilizzati, insetti e lombrichi, pezzetti di carne e pesce di adeguate dimensioni.
A cura di Stefano Mongiusti, Medico Veterinario, acquariofilo ed erpetofilo