Acquariologia

L’acquario… non va in vacanza!

Prima di partire è necessario organizzare il proprio acquario per evitare spiacevoli sorprese al rientro: alimentazione, illuminazione e temperatura sono gli aspetti fondamentali di cui tenere conto per lasciare casa in tutta tranquillità.

Nel corso dell’anno può capitare che ci si debba assentare da casa per periodi più o meno lunghi. Cosa fare, allora, con il nostro acquario per essere ragionevolmente sicuri che al ritorno non ci aspettino sgradite sorprese? In genere bastano alcuni piccoli accorgimenti per evitare un brutto rientro.

Prevenire è meglio che curare

Come per la propria auto, anche l’acquario prima di una nostra partenza necessita di un controllo approfondito: è consigliabile effettuare un cambio parziale dell’acqua del 30-50%, pulire accuratamente il fondo da eventuali residui organici nonché filtri e pompe, sostituire eventuali materiali filtranti usurati e controllare il corretto funzionamento di tutta l’attrezzatura tecnica. Queste piccole operazioni sono sufficienti per conservare al meglio la vasca per qualche giorno di assenza: se, invece, i tempi si allungano occorre esaminare ogni aspetto con attenzione.

La maggior parte dei pesci riesce a tollerare la mancanza di cibo anche per una settimana.

Alimentazione

Potrà sorprendere, ma l’alimentazione rappresenta uno dei problemi minori, in quanto i pesci possono resistere senza grosse difficoltà anche a periodi di digiuno relativamente lunghi, a patto (naturalmente) di godere di ottima salute. Se avete un volontario disposto a controllare l’acquario e nutrire i suoi inquilini anche saltuariamente – ogni 2-3 giorni – durante la vostra assenza, questo sarà sufficiente a mantenere in perfetta forma i vostri ospiti. Se la persona incaricata, però, non ha alcuna esperienza è meglio mostrarle prima la quantità di cibo da somministrare oppure, addirittura, preparare delle piccole porzioni di mangime già dosate in modo da evitare che si esageri. Un inquinamento eccessivo dell’acqua, infatti, può portare a gravi conseguenze per i suoi ospiti.

Se l’assenza si prolunga

Nel caso in cui non vi sia nessuno disposto ad aiutarvi, tenete presente che anche un’assenza di cibo per una settimana viene tollerata dalla maggioranza delle specie, mentre per periodi superiori occorre ricorrere necessariamente all’utilizzo di mangiatoie automatiche: si tratta di piccoli apparecchi che distribuiscono il mangime con orario e frequenza programmati, a seconda delle nostre esigenze. In ogni caso, per le ragioni espresse in precedenza, meglio preferire razioni di cibo scarse.

Illuminazione

Se l’acquario non ospita piante vere, eventuali luci possono essere lasciate spente a patto che nell’ambiente filtri sufficiente luce naturale per permettere ai pesci di distinguere il giorno dalla notte. Se, invece, ospitiamo della flora acquatica, l’uso di un timer che regoli l’accensione e lo spegnimento giornaliero delle luci è indispensabile.

Temperatura

La quantità di ossigeno disciolto in acqua è inversamente proporzionale alla temperatura: questo significa che quando ci avviciniamo o superiamo i 30° molti pesci mostrano una respirazione accelerata, sintomo di sofferenza, soprattutto se sono specie che preferiscono acque temperate, come ad esempio i pesci rossi. Per i piccoli crostacei d’acqua dolce come i gamberetti del genere Caridina e per la grande maggioranza degli invertebrati marini (coralli in primis), le temperature elevate portano velocemente e inevitabilmente alla loro morte. Se, quindi, con animali robusti può risultare sufficiente cercare di aerare l’acqua il più possibile, in caso di ospiti delicati occorre raffreddarla attraverso impianti di refrigerazione appositi.

La giusta aerazione

Per aerare l’acqua si possono utilizzare aeratori collegati a una pietra porosa che produce le classiche bollicine d’aria oppure è sufficiente dirigere il getto della pompa del filtro verso la superficie, in modo da favorire lo scambio gassoso. In caso di vasche aperte, invece, sono efficaci delle piccole ventole direzionate verso la superficie in modo da favorire l’evaporazione dell’acqua in acquario: questo principio fisico permette sorprendentemente di abbassare la temperatura anche di 4-5° rispetto a quella dell’ambiente, ma ha il difetto di aumentare molto l’evaporazione: se si utilizza durante la nostra assenza, quindi, richiede la presenza di un sistema di rabbocco automatico o di una persona disposta a riportare al corretto livello l’acqua in vasca.

Un controllo è meglio!

Ci siamo, dunque: le valigie sono pronte, abbiamo pensato a tutto… Ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, quindi meglio affidare a qualcuno il compito di un controllo saltuario oppure – per i più tecnologici – puntare sulla vasca una telecamera collegata al sistema Wi-Fi di casa, così da controllare dal proprio smartphone quello che succede per affrontare la partenza con un pizzico di tranquillità in più. Ricordiamoci, inoltre, che una vasca con pesci in salute e con una corretta gestione tecnica è, comunque, in grado di superare agevolmente anche lunghi periodi di nostra assenza!

A cura di Stefano Mongiusti, Medico Veterinario, acquariofilo ed erpetofilo