Acquariologia

I “pesci gatto” che animano i fondali

Dall’indole pacifica e dall’aspetto buffo, i Corydoras sono famosi per la loro costante ricerca di cibo sul fondale dell’acquario attraverso i barbigli, i loro “baffi” estremamente sensibili. Scopriamo insieme come allevarli al meglio.

Chi non ha mai notato in un negozio di acquari questi simpatici pesciolini? Il loro buffo aspetto e il continuo movimento alla ricerca di cibo sul fondale della vasca li rendono molto popolari e apprezzati sia dagli acquariofili alle prime armi che da quelli esperti.

Le principali caratteristiche

Il genere Corydoras fa parte della famiglia Callichthydae e comprende quasi 200 specie, molte delle quali ancora da classificare. Si trovano nelle zone tropicali e subtropicali del Sudamerica e sono caratterizzate da un corpo tozzo e compresso lateralmente, ricoperto da placche ossee al posto delle squame. Per questa caratteristica, il nome comune anglosassone è quello di “pesci gatto corazzati”. Ai lati della bocca hanno due coppie di barbigli, mentre il primo raggio della pinna dorsale forma una sorta di spina con la quale il piccolo pesce può infliggere, se trattenuto, dolorose punture.

 

Gli “avanzi” di cibo trovati nella vasca non sono sufficienti per soddisfare l’appetito dei Corydoras. Chi li alleva, inoltre, deve pulire l’acquario con estrema attenzione perché i loto delicati barbigli sono facilmente soggetti a ferite, che possono infettarsi con esiti anche letali.

 

 

Il comune Corydoras paleatus proviene da zone con clima temperato ed è in grado di sopportare anche temperature basse: in ogni caso, non andrebbe mai al di sopra dei 22-23°.

 

Non trattateli come spazzini

Sono proprio i barbigli, “baffi” estremamente mobili e sensibili, a permettergli di esplorare il fondale alla ricerca di nutrimento. Questi pesci sono onnivori: hanno bisogno, quindi, sia di piccoli animali che di vegetali. Molti credono che i resti del cibo degli altri ospiti dell’acquario siano sufficienti a saziarli e che il loro compito sia principalmente quello di tenerne pulito il fondale, ma è un’idea inesatta.

Per tutti i gusti

Questi pesci possono raggiungere dimensioni molto diverse a seconda della specifica specie: i più piccoli non superano i 3 centimetri (come il Corydoras pygmaeus), mentre i più grandi possono arrivare a 15 centimetri. Ricordo bene che quando ero un ragazzino, acquariofilo alle prime armi, nei negozi ne erano reperibili normalmente solo due: Corydoras aeneus e paleatus. Esse sono ancora fra le più commercializzate, sia nella loro colorazione normale che in quella albina, insieme a tante altre caratterizzate da livree a punti, a macchie o con riflessi iridescenti.

Come allevarli?

Affinché i Corydoras vivano nella vasca in salute è necessario rispettare le loro esigenze di base: essendo pesci di branco vanno allevati in gruppi numerosi e non bisogna comprare meno di sei esemplari della stessa specie; i loro delicati barbigli richiedono che il substrato dell’acquario sia costituito da sabbia o perlomeno da ghiaietto arrotondato, in modo che non si feriscano nella ricerca costante di cibo. È indispensabile, infine, somministrare alimenti specifici per i pesci di fondo, anche sotto forma di compresse.

La riproduzione

Riprodurli non è difficile, ma bisogna seguire qualche accorgimento: innanzitutto, occorre stimolare i soggetti riproduttori simulando la stagione delle piogge come avviene in natura. Per farlo, servirà una piccola vasca predisposta per l’occasione. È necessario, in particolare, un brusco abbassamento della temperatura attraverso un cambio d’acqua fresca che la faccia scendere in poche ore dai consueti 24-25° a circa 15°. In questo modo si stimolano le femmine a deporre le uova sulle pareti dell’acquario da riproduzione. Dopo la loro schiusa, bisogna nutrire i piccoli avannotti con cibo vivo per passare poi a una dieta basata sulle compresse come con gli adulti.

Uno strano modo di respirare

Chiunque abbia mai osservato per qualche minuto questi pesci avrà probabilmente notato che, a intervalli irregolari, lasciano le loro occupazioni sul fondale della vasca per lanciarsi velocemente verso la superficie come per catturare un’invisibile preda. Questo accade perché possono respirare anche l’ossigeno atmosferico grazie al loro particolare intestino, dotato di pareti sottili e molto vascolarizzate che gli permettono di assorbire l’ossigeno contenuto nell’aria e di espellere l’anidride carbonica attraverso l’ano.

Conclusioni

I Corydoras sono belli e divertenti da osservare, adatti a gran parte delle normali vasche di molti appassionati. La loro facilità di allevamento, però, non dev’essere una scusa per non rispettare le loro esigenze. Posso garantire che un gruppo di questi pesci allevati in un acquario che tenga conto dei loro fabbisogni non sfigurerà nemmeno a confronto con pesci più appariscenti e colorati!

 

A cura di Stefano Mongiusti, Medico Veterinario, acquariofilo ed erpetofilo