Curiosità

Uno aiuto speciale per persone speciali

Il mio Labrador è un’associazione marchigiana con un obiettivo molto importante: addestrare cani di assistenza per persone disabili. Una mission impegnativa ma emozionante, come ci racconta il Presidente Andrea Zenobi.

Come nasce l’associazione?

Il mio Labrador nasce nel novembre del 2014 a livello burocratico, ma è operativa da maggio 2015. A oggi è composta da me (Andrea Zenobi) – che sono istruttore cinofilo, coadiutore del cane, esperto in pet therapy e specializzato nella preparazione dei cani di assistenza – e da altri tre miei collaboratori: Francesca Marucci, Eleonora Gironella e Giuseppe Del Rosso, ovviamente tutti educatori cinofili.

Come avviene l’addestramento dei vostri cani “speciali”?

La preparazione dura circa due anni: il cane resta con noi in associazione al massimo per un anno, successivamente viene inserito in maniera graduale a casa della famiglia che ne fa richiesta. La seconda parte dell’addestramento è svolta direttamente da noi presso l’abitazione della persona disabile, in qualsiasi parte di Italia si trovi. Ci tengo a sottolineare che ovviamente, durante il primo anno, il cane riceve un’educazione di base e generalizzata: viene caratterialmente educato, cioè, a restare tranquillo ed equilibrato in ogni luogo in cui potrà trovarsi un domani con la persona in difficoltà.

 

Cosa imparano a fare nello specifico?

I nostri cani “speciali” sono addestrati per assistere persone che vivono un disagio di natura fisica o psichica. Soggetti, quindi, con disabilità motoria oppure con disturbi cognitivi: in quest’ultimo caso, ci occupiamo principalmente di autismo, ma di certo non diciamo no alla richiesta di aiuto per altre patologie. Negli ultimi mesi, ad esempio, ci siamo attivati per una ragazza narcolettica, insegnando al cane a metterla in allerta ogni volta che si addormenterà nei luoghi più disparati, intervenendo quando vede che assume una postura diversa rispetto a quando è sveglia.

Sviluppano, quindi, competenze diverse in base alla disabilità?

Per quanto riguarda la disabilità fisica, il cane ha competenze più pratiche. Raccoglie oggetti da terra, aiuta a togliere gli indumenti, apre e chiude porte e cassetti, solo per citare alcuni esempi.

Nel caso di una disabilità psichica, invece, il discorso è un po’ più complesso: qui lavoriamo sulle diverse aree della persona coinvolte e non efficienti al 100% – da quella cognitiva a quella sociale, da quella degli interessi a quella verbale, in forte collaborazione con la famiglia del soggetto ma anche con i terapisti che lo seguono.

Noi siamo esperti cinofili, ma non della patologia e non possiamo permetterci, ovviamente, di commettere errori! Per questo, è fondamentale interfacciarci con l’équipe medica, per capire innanzitutto quali sono gli obiettivi da raggiungere con il cane e, inoltre, qual è il modo corretto di lavorare per non recare disturbi o, addirittura, danni alla persona non normotipo.

Nel caso di un bambino autistico, ad esempio, il cane impara a contenerlo durante una crisi e a rilassarlo; siccome, poi, questo disturbo fa sorgere nei soggetti la tendenza a scappare all’improvviso, il cane impara anche a fare da ostacolo per bloccare un tentativo di fuga e dare così ai famigliari il tempo per intervenire.

Un trait d’union che unisce la disabilità fisica e cognitiva, invece, è il discorso relazionale: in entrambi i casi, infatti, avere al proprio fianco un cane apporta alla persona “speciale” – già semplicemente con la sua presenza – degli enormi benefici dal punto di vista dell’empatia, della relazione e della compagnia. Anche solo accarezzare o spazzolare un cane rilassa, calma e – seppur per pochi attimi – può far dimenticare i propri problemi.

 

In base a quali caratteristiche selezionate i cani?

Questo è un aspetto molto importante: innanzitutto, il cane deve avere un equilibrio dal punto di vista caratteriale, tant’è che ci affidiamo soltanto a due o tre allevamenti presenti in Italia, con cui ci siamo sempre trovati bene e che ci garantiscono una selezione non solo dal lato morfologico ed estetico ma, soprattutto, del carattere. Durante il periodo di crescita dei cani di allevamento, poi, facciamo diversi test insieme agli allevatori e, in base ai risultati, cerchiamo di abbinare gli animali alle persone richiedenti nella maniera più corretta possibile (per quanto sia possibile, ovviamente, capire il carattere di un cane a due mesi, quando cioè iniziamo l’addestramento). Le doti che andiamo a testare nello specifico sono la docilità, il temperamento e la tempra, ma di certo non guasta anche un po’ di curiosità!

È per me fondamentale sottolineare che gli allevamenti con cui collaboriamo, ci garantiscono anche la corretta stabilità sanitaria dei genitori: per questo motivo rifiutiamo spesso cani che ci vengono regalati, ma che provengono da cucciolate casalinghe, in cui i genitori non sono testati dal punto di vista sanitario e di cui non conosciamo l’indole. Preferiamo, perciò, rifiutare quello che per noi sarebbe un guadagno (perché i costi da affrontare per prendere i cani da un allevamento sono importanti), ma assicurarci che i cuccioli abbiano caratteristiche sanitarie e caratteriali ben precise.

Quante persone avete aiutato, al momento?

Dalla nascita della nostra associazione a oggi abbiamo consegnato 22 cani in maniera definitiva. Tra la fine di quest’anno e la primavera del prossimo, inoltre, abbiamo già 21 cani prenotati!

L’associazione si occupa anche di altre attività?

Oltre alla preparazione dei cani di assistenza, svolgiamo – su richiesta – attività di educazione di base e recuperi comportamentali. Ci occupiamo, poi, di progetti di interventi assistiti con animali (i cosiddetti IAA, nuova definizione di pet therapy). Le attività “extra” comunque non sono tante, perché l’addestramento dei cani prevede un impegno quotidiano, sette giorni su sette. Per sviluppare determinate competenze, infatti, i cani vanno seguiti in maniera continuativa.

Com’è possibile sostenervi o diventare volontari?

Chiunque ci può aiutare attraverso donazioni e sponsorizzazioni, ma anche con la fornitura di alimenti, antiparassitari, giochi e tutto ciò che serve per il benessere e la crescita dei cani. Accettiamo ben volentieri, inoltre, l’aiuto di volontari “sul campo”, principalmente provenienti dalle Marche per una questione di facilità logistica: è più difficile, ovviamente, organizzarsi con persone di regioni diverse, ma siccome qualsiasi aiuto è prezioso, valutiamo singolarmente ogni caso per valutare come ciascun volontario possa sostenerci.

Contatti:

C.da Fontevannazza, 40 – 62010 Treia (MC)

Telefono: 3883695221

Email: info@ilmiolabrador.it

Per maggiori informazioni

Sito web: www.ilmiolabrador.it

Facebook: @ilmiolabrador

A cura di Stefania Colasuono