Curiosità

NATURA, UN TESORO DA PROTEGGERE

Protezione degli uccelli, difesa della natura, rispetto dell’ambiente e preservazione della biodiversità sono solo alcuni dei principali obiettivi della Lipu. Andrea Mazza, Responsabile Ufficio stampa Lipu-BirdLife Italia, ci racconta qual è la storia dell’associazione e in quali campagne è costantemente impegnata con l’aiuto di soci, volontari e cittadini.

Iniziamo con una curiosità. Il simbolo della Lipu è un’upupa: perché questa scelta?

Negli anni Settanta del secolo scorso l’upupa deteneva ancora una cattiva fama di portatrice di sventura ed era tra gli uccelli più perseguitati. In realtà, è una specie solare, variopinta, utile all’ambiente agricolo nel quale è solita nidificare. Dunque, il motivo che indusse la Lipu a sceglierla come proprio simbolo fu quello di “riabilitarne” il nome: non più un uccello del malaugurio, ma uno splendido annunciatore di primavera.

Quando è nata l’associazione e quali sono le sue finalità?

La Lipu fu fondata con il nome di Lenacdu (Lega contro la distruzione degli uccelli) nel 1965 da Giorgio Punzo, naturalista, educatore e filosofo napoletano, che dedicò l’intera vita alle lettere, all’educazione dei giovani e alla natura, in particolare gli uccelli. Nel maggio del 1975 la Lenacdu cambia nome: diventa la Lipu, Lega italiana protezione uccelli. Le finalità sono quelle di tutelare la natura – in particolare gli uccelli selvatici e gli habitat naturali dove essi vivono e si riproducono – e promuovere la cultura ecologica, in modo da informare, sensibilizzare e conquistare la gente, giovani e adulti, alla causa della natura. Molti sono i progetti “Life natura” intrapresi negli anni con fondazioni, ministeri e Unione europea sulla migrazione, sui cambiamenti climatici, sugli uccelli degli ambienti agricoli, sulle specie minacciate e sulle reti ecologiche.

Come siete organizzati sul territorio?

Operiamo con quasi 100 delegazioni locali, oltre 1.000 volontari attivi, decine di operatori, tecnici ed educatori, che hanno fatto della Lipu un punto di riferimento per la difesa della natura in Italia. Curiamo ogni anno più di 20.000 animali selvatici in difficoltà in numerosi Centri Recupero in varie parti della Penisola. Gestiamo 24 Oasi e Riserve, dove la natura è protetta e la gente può visitarla, conoscerla… innamorarsene. Infine, siamo parte di una grande rete internazionale – BirdLife International – formata da 120 associazioni nel mondo che difendono la natura e gli uccelli selvatici. E la Lipu ne è il rappresentante per l’Italia.

Come intervenite, nel concreto, durante le vostre numerose campagne?

Le campagne sono uno strumento fondamentale per il coinvolgimento e la sensibilizzazione del pubblico, nonché per ottenere risultati concreti in termini di salvaguardia delle specie e degli habitat. Negli ultimi anni abbiamo realizzato – o contribuito a realizzare – campagne molto importanti: la Campagna rondini (100.000 firme raccolte nel 1998), per un’agricoltura più naturale; le campagne contro la liberalizzazione della caccia (100.000 firme nel 2006), e la caccia in deroga (200.000 firme nel 2008). Ricordiamo, poi, la grande campagna del 2014 contro l’uso dei richiami vivi, che indusse la Commissione europea ad aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia e che portò all’abolizione della cattura degli uccelli a fini di richiamo, e Stop Bracconaggio (180.000 firme nel 2019-2020).

Attraverso quali strumenti cercate di sostenerle il più possibile?

Negli ultimi anni, il web e i social media hanno dato una svolta in senso positivo alla nostra capacità di influenzare le decisioni che contano in materia di ambiente. Due esempi: i risultati ottenuti per arrivare a un bando delle munizioni al piombo nelle zone umide, approvato di recente in via definitiva dall’Unione europea e ora in attesa di essere recepito dai singoli stati membri; ancor prima, la difesa delle direttive comunitarie sulla natura, ottenuta grazie alla mobilitazione – tramite una campagna internazionale – di 500.000 cittadini europei, firmatari della petizione con la quale chiedevano di non indebolire le norme che assicuravano la tutela della biodiversità in tutto il continente europeo.

Molto importante anche la vostra lotta alla caccia e al bracconaggio…

Fa parte del nostro Dna fin dalla fondazione. Tantissimi i risultati ottenuti, a partire dalla normativa approvata nel 1992, la n. 157, che per la prima volta stabilisce che tutte le specie sono protette, tranne alcune per le quali è concessa la caccia. Un rovesciamento radicale di prospettiva rispetto al passato. Contro il bracconaggio organizziamo da molti anni i campi sullo stretto di Messina, grazie ai quali il bracconaggio ai rapaci migratori si è ridotto del 90%, e in Sardegna, dove – grazie alla collaborazione con le forze dell’ordine e ad attività di educazione verso la popolazione – stiamo ottenendo ottimi risultati. Inoltre, operiamo sul territorio con le nostre guardie venatorie volontarie. L’ultima campagna, ancora attiva sul nostro sito www.lipu.it, è appunto #Stopbracconaggio, per chiedere sanzioni severe verso chi commette i reati contro la fauna selvatica e maggiori controlli sul territorio italiano da parte delle forze dell’ordine.

Quali sono gli obiettivi delle Oasi e dei Centri di recupero Lipu?

Gestiamo 24 Oasi e riserve, in collaborazione con enti locali, e 10 Centri di recupero sul territorio nazionale. Oasi e riserve si occupano di vigilanza e tutela della biodiversità, nonché di educazione alla conoscenza e al rispetto della natura. Per questo organizziamo eventi aperti al pubblico – attualmente nel rispetto delle normative sull’emergenza sanitaria – con camminamenti e capanni per il birdwatching che permettono l’osservazione degli ambienti e soprattutto degli uccelli selvatici, senza disturbarli. I centri di recupero della fauna selvatica, invece, sono una sorta di “ospedali degli animali” che ricoverano ogni anno tra i 20 e i 25.000 esemplari ritrovati feriti o in difficoltà. Animali che, quando possibile, vengono poi liberati in natura al termine delle cure. Un compito molto impegnativo che vede il coinvolgimento di tanti volontari, in particolare nel periodo estivo, quando migliaia di piccoli uccelli appena nati e caduti dal nido necessitano di assistenza.

Oltre a diventare volontari, come può ognuno di noi aiutare l’associazione?

In molti modi. Innanzitutto, diventando soci: il socio della Lipu ha diritto a partecipare alla vita dell’associazione, prendendo parte alle assemblee annuali e votando il rinnovo degli organi statutari, oltre a ricevere 4 numeri ogni anno della bellissima rivista “Ali”. È possibile, comunque, darci un sostegno anche con altre modalità, tutte descritte sul nostro sito web. Più persone entrano a far parte della nostra famiglia, più forza avremo per difendere l’ambiente, la natura e gli uccelli selvatici che tanto ci stanno a cuore.

A cura di Stefania Colasuono