Cura e Benessere

PARASSITI DELLE TARTARUGHE: COME DIFENDERCI?

Questi piccoli organismi, che vivono a stretto contatto con l’animale, possono causare gravi patologie. Impariamo a conoscerli e a capire come eliminarli.

 Immerse nel loro habitat naturale, le tartarughe riescono a convivere con i parassiti: a seconda dei casi, però, essi compromettono la salute dell’animale anche in maniera grave. Buona parte di questi organismi prolifica dall’interno, soprattutto nell’apparato digerente, mentre altri si depositano sulla superficie cutanea.

Allarme cattività!

Vivere al di fuori del proprio ecosistema o in cattive condizioni ambientali, invece, può essere causa di forte stress: quando le tartarughe sono debilitate, la presenza in quantità eccessiva di parassiti le rende ancora più deboli, spianando la strada anche all’insorgere di malattie importanti.

Le prime avvisaglie

I sintomi della patologia, infatti, iniziano a manifestarsi se la carica parassitaria diventa elevata: a partire da episodi di diarreavomitoabbattimento e dimagrimento, le nostre piccole amiche a quattro zampe possono soffrire di anoressia o problemi legati allo sviluppo e alla crescita.

I più dannosi

Gli ascaridi – spiegano i veterinari – sono di gran lunga i parassiti interni più pericolosi: essi provocano il deperimento delle tartarughe poiché si nutrono del loro cibo e sono individuabili attraverso un esame specifico delle feci che riveli la presenza delle uova. Si presentano sotto forma di filamenti che raggiungono anche svariati centimetri di lunghezza.

 

 

Attenti alla quantità

Gli ossiuri e i flagellanti, invece, sono microrganismi che spesso risiedono nell’intestino e, addirittura, ne facilitano i processi digestivi. Quando il loro numero aumenta in maniera sostanziosa, essi causano un’ostruzione intestinalepreannunciata da inappetenza e diarrea. Anche in questo caso, l’analisi delle feci è fondamentale per individuarne la presenza.

Attacchi esterni

Le zecche, infine, attaccano l’animale all’esterno depositandosi sulla pellesoprattutto nelle zone più sottili come il collo o le zampe. Contribuiscono alla trasmissione di malattie di origine virale ed è, quindi, necessario esaminare spesso la tartaruga e rimuoverle con cautela utilizzando una pinzetta.

La giusta terapia

A seconda del tipo di parassita e della patologia, esistono farmaci deputati all’eliminazione degli organismi indesiderati e al ripristino della flora batterica. Soprattutto nel caso degli ascaridi, la cui presenza rappresenta sempre un pericolo, è necessario somministrare vermicidi o antibiotici specifici prescritti dal proprio veterinario.

 

A cura di Federica Bartoli