Comportamento ed educazione

NUOVO ARRIVATO: UNA GIOIA… DA EDUCARE!

Quando decidiamo di prendere un cane dobbiamo essere consapevoli che, oltre alla felicità del suo arrivo, bisognerà dedicare molto tempo alla sua educazione. Vediamo i passi fondamentali per farlo crescere nel modo più corretto.

Che gioia quando entra in casa per la prima volta un cane: ci potrà essere qualche danno iniziale, ma non c’è paragone alla felicità che porterà fin da subito! Il segreto per una buona relazione è sicuramente la condivisione. Da quando arriverà, infatti, siamo noi proprietari i responsabili della sua salute e del suo benessere. Bisognerà organizzare le giornate, i fine settimana e le vacanze tenendo conto anche del nuovo arrivato.

 

Informazioni importanti prima di prendere un cane

La prima raccomandazione è quella di iniziare a interessarsi alle necessità e alle problematiche di una tipologia di cane prima di prenderlo. È fondamentale sceglierlo in base ai propri ritmi di vita, al tempo a disposizione da dedicargli, alle abitudini della famiglia. Non tutti ci pensano e, addirittura, alcuni basano la scelta solo sulla bellezza o sulla simpatia!

 

Ognuno ha le proprie esigenze

Se si tratta di un cucciolo, vi raccomando di prenderlo da un allevatore serio non prima dei due mesi di vita. Per lui, infatti, è importante rimanere con la madre fino a questo periodo, perché lei gli insegna una serie di competenze canine che nessun proprietario sarà più in grado di fornire: dal linguaggio corretto tra cani al gioco moderato, dall’inibizione al morso, e così via. Passato questo periodo, il cucciolo potrà entrare nella nuova famiglia e, da allora, la responsabilità sarà tutta dei proprietari.

Se Fido è un trovatello

Se si decide, invece, di adottare un cane da un rifugio o un trovatello, allora bisognerà avere delle accortezze differenti. Non sapendo precisamente la sua storia passata, sarà necessario aiutarlo se manifesterà alcune insicurezze, avere pazienza se farà qualcosa di sbagliato, dedicargli del tempo per insegnargli le nuove regole di convivenza insieme e cancellargli qualche brutto vizio.

 

Le prime passeggiate

Appena si sarà ambientato un po’, è importante uscire con Fido. Certo, non portiamolo subito in aree cani o in parchi affollati, ma una passeggiata intorno a casa lo aiuterà a conoscere il suo nuovo ambiente. Cerchiamo, in particolare, di abituarlo fin da subito a socializzare con le persone e con i suoi simili. Deve imparare a interagire in modo corretto con tutto quello che gli si presenta davanti: dall’aspirapolvere al motorino, dal bambino che corre al vecchietto con il bastone.

Il tempo è più importante dello spazio

Un pensiero errato è quello di credere che per avere un amico a quattro zampe sia necessario disporre di tanto spazio o di un giardino. In realtà, un cane lasciato da solo fuori per molto tempo rischierà di crearsi delle abitudini sbagliate che solitamente lo porteranno ad abbaiare a chiunque passi, a scavare buche o a rompere qualcosa. Non dimentichiamoci che, trattandosi di un animale sociale, ha bisogno di stare in compagnia e di punti di riferimento validi da seguire. Quello che serve davvero per iniziare un percorso è, piuttosto, del tempo a disposizione per instaurare un rapporto sereno ed equilibrato.

Il ruolo delle esperienze traumatiche

Alcuni traumi, infine, sembrano aumentare la comparsa dell’ansia da separazione: i cani abbandonati o adottati dai canili possono presentare questa problematica una volta che si trovano nella loro nuova famiglia. Così come quelli che hanno vissuto una brutta esperienza quando non c’era nessuno in casa: pensiamo ai ladri, ai tuoni o a un gran temporale. In questo caso possono associare il loro spavento al fatto di essere da soli.

I bisogni si fanno fuori

Uno dei problemi più comuni è quello di insegnargli a fare i bisogni fuori casa. È importante cercare di non farlo sbagliare fin dai primi giorni e di anticipare i tempi portandolo fuori molto spesso, soprattutto dopo i pasti o la mattina presto, per poi rientrare solo quando è sicuro che abbia fatto pipì. Se, invece, capita di trovare un po’ di urina in casa, non punitelo! Il poveretto, infatti, non potrà mai capire che viene rimproverato per una pipì fatta in precedenza. Al massimo, si può interromperlo mentre la sta facendo, portandolo fuori per fargliela finire nel posto giusto.

La gestione delle cose

È necessario anche fargli capire che i proprietari gestiscono le risorse. Il cibo va dato a determinati orari, i giochi vanno tirati fuori ogni tanto per un momento di divertimento da passare insieme. Bisogna evitare fin da subito di giocare con le mani: farsi mordicchiare mani o piedi è la cosa più diseducativa in assoluto! È corretto, invece, giocare insieme con una treccia o una pallina attaccata a una corda. Bisogna tenere un’estremità e farsi rincorrere per raggiungere e mordicchiare quella opposta.

Giù dal divano!

Io consiglierei, infine, di non abituarlo a stare sul divano a priori. Se gli si consente di salire e scendere liberamente, poi diventerà di sua proprietà: alcuni cani potrebbero addirittura non far sedere nessuno o ringhiare se qualcuno chiede loro di scendere. Se, invece, all’inizio gli si fa capire che il divano è dei proprietari e lui ha a disposizione solo la cuccia, con il passare del tempo ogni tanto si potrà fare l’eccezione di invitarlo a salire insieme a noi, senza che questo diventi un’abitudine.

Articolo redatto da Massimo Perla, addestratore cinofilo e responsabile nazionale del settore CSEN cinofilia.