Comportamento ed educazione

L’IMPORTANZA DELLA SOCIALIZZAZIONE NEL CANE

Anche i nostri amici pelosi possono risentire delle restrizioni e della chiusura in casa, che non consentono la socializzazione e la scoperta del mondo esterno. Vediamo, allora, come aiutarli a superare eventuali situazioni di disagio.

Lo scorso anno e, in parte, anche questo, sono stati particolari e hanno modificato interamente il nostro stile di vita. Nel 2020 soprattutto, infatti, tante persone hanno dovuto vivere la maggior parte del tempo dentro casa e così è stato anche per molti cani.

Cresce il disagio in quarantena

Quello che si è notato però, a distanza di mesi, è che parecchi cuccioli che hanno trascorso l’età sensibile (dai tre ai sei mesi circa) chiusi in casa durante la quarantena, una volta usciti si sono dimostrati impauriti, disorientati e più inclini ad abbaiare. La stessa cosa è stata riscontrata in alcuni cani adulti che, avendo già in precedenza qualche insicurezza verso il mondo esterno, hanno accentuato il loro disagio e sono ritornati a essere molto impauriti durante le passeggiate.

Sì alla socializzazione

Nel periodo di crescita di un cucciolo, spesso ci si concentra sull’insegnamento delle buone abitudini e si finisce col tralasciare una parte fondamentale: quella della scoperta del mondo al quale il cane si dovrà adattare. Per questo è importantissimo, invece, dedicare del tempo a fargli scoprire fin da subito tutte le possibili varianti offerte dall’ambiente, così da sviluppare in lui la curiosità nei confronti di possibili novità e non un eventuale timore.

Reazioni sbagliate

Quante volte vediamo cani che abbaiano contro alle bici o ai motorini, magari inseguendoli? Oppure diventano timorosi vedendo persone vestite in maniera insolita, con cappelli, occhiali da sole o con ombrelli? O anche semplicemente vedendo dei bambini che si muovono in maniera più brusca e veloce?

Gli errori da evitare

Uno degli errori da non fare è lasciare sempre a casa il piccolo, aspettando che concluda il ciclo di vaccini o pensando che si possa posticipare di qualche settimana l’abitudine giornaliera di uscire in passeggiata. Certo, si può evitare di portarlo in aree cani o zone troppo affollate, ma un giro ogni giorno sul marciapiede gli permette di abituarsi a più persone possibili, ai rumori, agli altri cani e a tutte le situazioni con serenità.

Quando siamo noi a sbagliare

L’errore più comune in questi momenti di disagio, inoltre, è quello di accarezzare Fido, pensando di trasmettergli un po’ più di sicurezza. Oppure lo si accarezza mentre abbaia pensando di calmarlo, senza sapere che, invece, lo si sta incoraggiando a continuare! Succede anche che il cane si sieda, appoggiandosi alla gamba del proprietario per sentirsi protetto. Così, però, gli si conferma che fa bene ad avere paura e, la prossima volta, quasi sicuramente sarà ancora più timoroso o inizierà ad abbaiare, mostrando un principio di aggressività contro l’elemento di disturbo.

Come procedere?

Quello che si può fare è abituarlo a essere portato in più posti diversi tutte le volte che è possibile. Bisogna accompagnarlo alla scoperta delle novità per gradi e con disinvoltura, magari utilizzando un tono di voce allegro e per nulla preoccupato. Bisognerà imparare, insomma, a mantenere la calma se si dimostrerà insicuro, mai alterarsi. Fido, infatti, dovrà capire che, se il proprietario è tranquillo, non c’è alcun motivo di agitarsi o di avere paura.

Ci vuole calma

Il segreto per far conoscere qualsiasi tipo di novità è avvicinarsi lentamente con il cane tenuto al guinzaglio verso l’oggetto o la persona che non conosce o potrebbe averlo intimorito. Una raccomandazione: non trascinarlo mai con forza e non tenere il guinzaglio tirato, perché tutte queste forzature gli provocheranno solo maggiore stress e ostilità! Piano piano la persona sconosciuta potrà iniziare a muoversi (o sposteremo l’oggetto), con piccoli movimenti che andranno ad aumentare gradualmente, e si dovrà premiare il cane ogni volta che si mostrerà tranquillo.

Articolo redatto da Massimo Perla, addestratore cinofilo e responsabile nazionale del settore CSEN cinofilia.